Nell’ultimo mese, una valanga di multe e denunce sta ricoprendo gli attivisti di Extinction Rebellion Italia.

Lo scorso settembre, a Torino, otto persone si sono incatenate in cima alle colonne del Palazzo Reale, accendendo dei fumogeni. Un’azione progettata per chiedere al Governo e ai media di dire la verità sulla crisi climatica e ecologica in atto, svolta da attivisti disposti al sacrificio personale, senza tuttavia causare danni e mettere a repentaglio la sicurezza di nessuno.

Nelle settimane successive, la questura ha inoltrato otto denunce per “Accensioni ed esplosioni pericolose” (Art. 703 del codice penale), per aver acceso un fumogeno di 40 secondi durante la manifestazione, e di “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” (Art. 650 del codice penale), per non essere scesi dalle colonne quando ordinato.

Durante la settimana di ribellione a Roma lo scorso Ottobre, un centinaio di persone hanno bloccato uno degli accessi del quartier generale dell’ENI per più di due giorni. Durante il presidio la polizia ha in varie occasioni chiesto i documenti ad alcune delle persone  presenti senza però mai contestare l’assenza di distanziamento.

 A distanza di qualche settimana, stanno arrivando decine di multe per “mancato rispetto del distanziamento sociale” alle persone identificate durante quei due giorni: dai 280 ai 400 euro di multa, per ogni persona identificata.

Extinction Rebellion fa presente di aver dato, fin dall’inizio del lockdown a marzo di quest’anno, indicazioni precise sul fatto di rispettare alla lettera tutte le norme di distanziamento e aver curato il loro rispetto con un apposito servizio d’ordine nelle manifestazioni.

L’art. 17 della Costituzione recita:
“I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle solo per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.”

Extinction Rebellion considera che in entrambi i casi si siano voluti utilizzare  reati pretestuosi e  il distanziamento sociale come scusa per reprimere un movimento giovane, ribelle e che pone l’accento sulla vera crisi presente in questo momento: quella climatica ed ecologica.

In solidarietà con i propri attivisti Extinction Rebellion Italia lancia una campagna di crowdfunding per costituire un fondo che permetta di pagare le multe e gli avvocati per una cifra  che ormai ammonta a più di 20.000 euro complessivi.

Abbiamo deciso di ribellarci contro il sistema tossico in cui ci troviamo, lo facciamo spinti da un forte amore per la Terra e per la vita e nessun tipo di intimidazioni, denunce o minacce ci fermeranno.

Extinction Rebellion Italia

La campagna di crowdfunding: https://www.produzionidalbasso.com/project/multe-e-denunce-contro-chi-lotta-per-il-pianeta/