Morirò in piedi come gli alberi./Mi uccideranno in piedi./Il sole, grande testimone, metterà il suo sigillo/ sul mio corpo doppiamente consacrato./E i fiumi e il mare/ saranno il cammino/ di tutti i desideri,/ mentre la selva amata scuoterà in festa le sue cupole./ E io dirò le mie parole:/- non vi mentivo al gridare./ Dio dirà dai miei amici:/ -Vi assicuro che ha vissuto con voi aspettando questo giorno./ E all’improvviso con la morte,/ la mia vità si farà Verità./ Finalmente avrò amato.

Profecia Extrema – dom Pedro Casaldáliga

E’ morto dom Pedro Casaldáliga, vescovo degli ultimi dei diseredati, dei poveri, dei contadini senza terra. Nato in Spagna nel 1928, sceglie il Brasile e la sua gente. In piena dittatura militare, organizza le Comunità di Base nelle campagne del Mato Grosso, uno degli stati in cui il latifondo dilaga con il beneplacito delle autorità. La repressione è enorme, i leaders campesinos scompaiono nei sotterranei della dittatura, o vengono straziati in sessioni di tortura innominabili. Pedro Casaldáliga pubblica un manifesto “Schiavitù e feudalesimo nel nord del Mato Grosso”, una chiara denuncia del sistema produttivo fondato sulla grande proprietà terriera, responsabile per la povertà e l’isolamento dei contadini. È minacciato di morte, e le minacce si concretizzano quando viene ucciso al suo fianco, per errore, il sacerdote João Bosco Penido Burnier: ma le pallottole però erano destinate proprio a lui, Pedro Casaldáliga. Per cinque volte venne sottomesso a processi amministrativi per rimpatriarlo a forza, ma in sua difesa accorse il cardinale di São Paulo, dom Paulo Evaristo Arns. Fu nominato vescovo di São Felix do Araguaia nel 1971 in una cerimonia popolare in cui al posto dei paramenti sacri indossò gli abiti tradizionali del luogo; invece della mitra episcopale, il cappello di paglia dei contadini; e come Pastorale il tipico bastone usato dagli indios. Fu tra i fondatori del Consiglio Indigenista, l’organo responsabile per la salvaguardia delle tradizioni, della terra e delle culture indigene; e da sempre fu collaboratore attivo del MST il Movimento dos Sem Terra.

Scrittore e poeta, autore di libri e versi memorabili, dom Pedro, un piccolo uomo, magro e umile, è stato protagonista della storia recente del nostro paese, voce dei senza voce, amico dei semplici. Na dúvida fique do lado dos pobres, nel dubbio resta dalla parte dei poveri, soleva dire. Oggi, mentre il Brasile piange la sua scomparsa, come nelle parole della sua stupenda poesia, la sua vita si fa Verità e le cupole della foresta si scuotono in festa.

Dom Pedro Casaldáliga, presente!