E siamo arrivati a centomila. La contabilità dell’umano soffrire, offre il suo cinico contributo al dolore della mia gente, oggi più che mai, figlia di un’epoca degenerata in cui il grido “Guai ai vinti” le viene ripetuto in faccia senza sosta dai potenti di sempre. Noi però non ce ne andremo, non abbandoneremo nessuno, a cominciare da noi stessi e da quello che siamo sempre stati. E quando tutto sarà finito, ci guarderemo negli occhi e potremo finalmente riconoscerci in quello che ciascuno di noi ha fatto, per tutto quello che siamo. Sapremo di avere resistito con la forza del nostro silenzio, del nostro lavoro e della nostra presenza. Sapremo che la solidarietà è il valore sul quale abbiamo basato il nostro convivere e a cui non siamo disposti a rinunciare.

Un piccolo pensiero per i morti, le loro famiglie, e un abbraccio a tutti gli amici che in questi lunghi mesi condividono con me la paura, ma anche la voglia, la pazzia, l’incoscienza e l’allegria di fare parte, di appartenere, di esserci: di vivere.

Brasileiros Brasil

Noi

i sepolti vivi

senza forza

senza voce

dimenticati

mani legate

piedi incatenati nel fango della vergogna

nella schiavitù di una vita senza senso

La speranza è un lusso proibito

Le nostre urla perdute nel vuoto

cercano

la luce che non riesce a illuminare

la oscurità della nostra paura

Masnada di vagabondi

cannibali in cerca del prossimo pasto

Morti agonizzanti in attesa del colpo di grazia

spettatori inermi di un gioco che non è nostro

le cui regole non le abbiamo scritte noi

Smarriti

illusi

spogliati

squarciati

derubati

derisi

umiliati e offesi

Siamo tutti personaggi di Jorge Amado

in un libro scritto da Dostoevskij

a vivere l’incubo di Kafka

Brasil , mio Brasil Brasileiro

Gente dappertutto

nella solitudine dell’anima

attesa vana

nei deserti delle metropoli

nelle steppe dell’interno invase da migliaia di promesse

senza direzione

senza destino

senza passato

a cercare la memoria di un paradiso mai esistito

dimenticandosi la costruzione dei miti

seguendo la volontà di re e regine di altre terre e altre genti

Noi, il buon selvaggio

nella Terra di Vera Cruz

gente con le mani tese

ad implorare: lo specchietto ieri, la tecnologia oggi

Ma Noi, chi siamo Noi?

Nudi senza peccato

Popolo nuovo in via di formazione

meraviglia work in progress

gente in divenire

a costruire duramente il suo destino

Noi, il sorriso dei bambini

Noi, i sinceri abbracci di amicizia

Noi, la parola Saudade

Noi, la parola Desejo, desiderio

Noi, l’allegria sempre

Noi, il diritto riconquistato

Noi, il sognare da sveglio

Noi, il delirio di una notte di carnevale

Noi, gente del mondo intero

multipli visi unici

sotto il sole tropicale

della più bella provincia della Terra

a plasmare un mondo nuovo

Abbiamo voce e volontà

Abbiamo occhi per riconoscere il cammino del cambiamento

dell’infinita possibilità di scelta

il cammino delle diverse verità

Abbiamo piedi per percorrerlo

mani per tirare chi non ci riesce

e coraggio di non tornare indietro

Noi, senza niente

Noi, braccia aperte

Noi, abituati ai resti

vogliamo adesso

partecipare

così

nel modo come siamo.