Dopo sette richieste di assegnazione di POS (luogo sicuro) alle autorità marittime competenti nella scorsa settimana e sei tentativi di suicidio da parte dei sopravvissuti in 24 ore, il Comandante della Ocean Viking ha dichiarato lo stato di emergenza per la nave. La situazione a bordo è deteriorata al punto che la sicurezza dei 180 sopravvissuti e dell’equipaggio a bordo non può più essere garantita.

La Ocean Viking ha informato le autorità italiane della dichiarazione dello stato d’emergenza alle 15.25 di venerdì 3 luglio. Si tratta di un passo senza precedenti nella storia di SOS MEDITERRANEE, innescato in primo luogo dal rapido peggioramento della salute mentale di alcuni dei sopravvissuti a bordo, in particolare di un gruppo di 44 persone per cui l’equipaggio a bordo della Ocean Viking ha richiesto un’evacuazione medica nelle prime ore del pomeriggio, senza ricevere risposta positiva. Le 44 persone per le quali abbiamo richiesto assistenza si trovano in uno stato di acuto disagio mentale e hanno espresso l’intenzione di infliggere danni a se stessi e agli altri, compresi i membri dell’equipaggio. Questi stessi naufraghi hanno espresso intenti suicidari.

Due uomini sono saltati dalla Ocean Viking ieri e sono stati recuperati dalla nostra squadra di soccorso. Altri tre uomini volevano saltare ma sono stati trattenuti dalle altre persone a bordo e dai membri dell’equipaggio di SOS MEDITERRANEE. Stamattina presto, un uomo ha tentato di impiccarsi e purtroppo altri, come lui, hanno espresso l’intento di suicidarsi.

Molti dei sopravvissuti mostrano segni di stress estremo e depressione. La forte agitazione a bordo ha portato alcuni fra i sopravvissuti a bordo a scontrarsi. Ci sono state minacce di violenza nei confronti delle persone soccorse e dell’equipaggio. Molti dei sopravvissuti lamentano mancanza di appetito, insonnia, disagio mentale dovuto a ciò che hanno subito in Libia e per l’impossibilità di comunicare ai propri cari di essere sopravvissuti.

In aggiunta all’acuto disagio psicologico in cui si trovano molti dei sopravvissuti, il peggioramento delle condizioni meteorologiche rappresenta una minaccia ulteriore per la vita di coloro che potrebbero tentare di raggiungere la riva – adesso in vista – saltando in mare dalla Ocean Viking. La sicurezza dell’equipaggio e dei sopravvissuti è la nostra massima priorità in ogni fase delle nostre operazioni. Anche se abbiamo cercato un riparo dal peggioramento delle condizioni meteorologiche, non possiamo più garantire la sicurezza delle 180 persone che abbiamo salvato in quattro operazioni di soccorso, alcune più di una settimana fa.

Il comportamento preoccupante e il declino della salute mentale di alcuni fra i 180 sopravvissuti a bordo della nostra nave sono il risultato diretto dell’inutile e prolungato stallo in mare e dell’assenza di soluzioni per il loro sbarco in un luogo sicuro. Una nave in mezzo al mare non è un luogo sicuro per le persone sopravvissute ad un’esperienza ai confini della morte a bordo di un gommone in alto mare. Tra i 180 sopravvissuti a bordo della Ocean Viking ci sono 25 minori, 17 dei quali non accompagnati. Una delle due donne a bordo è incinta di cinque mesi.

Una delle quattro operazioni di soccorso del 25 e 30 giugno si è svolta nelle regioni di ricerca e soccorso sovrapposta italiana e maltese, le altre tre si sono svolte nella regione di ricerca e soccorso maltese. Non ci possono essere dubbi sulla responsabilità di consentire lo sbarco. Il diritto marittimo è chiaro: il salvataggio è completo solo quando i sopravvissuti hanno raggiunto un luogo sicuro e tale luogo deve essere fornito dalle autorità marittime competenti.

La prima richiesta di POS è stata inviata alle autorità marittime competenti in Italia e a Malta una settimana fa. Da allora questa richiesta è stata ripetuta 6 volte. La Ocean Viking ha ricevuto fino ad ora solo risposte negative dalle autorità italiane e maltesi. Non è stata fornita alcuna indicazione di una soluzione.

Ribadiamo il nostro invito alle autorità competenti e a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea a intensificare e unire le forze per trovare una soluzione per lo sbarco dei 180 sopravvissuti a bordo della Ocean Viking con urgenza. Ne va della loro sicurezza e di quella del nostro equipaggio.

Cronologia degli eventi

  • Dopo essere rimasta ormeggiata nel porto di Marsiglia per tre mesi a causa della pandemia COVID-19, la Ocean Viking ha ripreso le operazioni il 22 giugno.
  • Mentre si trovava al largo di Lampedusa il 25 giugno, la Ocean Viking ha ricevuto una richiesta di soccorso. L’equipaggio di SOS MEDITERRANEE ha effettuato un primo soccorso di 51 persone da una barca di legno in difficoltà in acque internazionali nella regione di ricerca e soccorso sovrapposta italiana e maltese. Circa un’ora dopo, la Ocean Viking è stata avvisata di un’altra imbarcazione in difficoltà e ha proceduto al salvataggio di 67 persone da un’altra barca di legno, 40 miglia a sud di Lampedusa nella Regione di Ricerca e Salvataggio di Malta (SRR).
  • A seguito di questi due soccorsi, la Ocean Viking ha richiesto la designazione di un POS (place of safety), un luogo sicuro per lo sbarco dei sopravvissuti, alle autorità marittime maltesi e italiane come da convenzioni marittime. Questa richiesta è stata poi ripetuta in sei occasioni senza alcuna risposta positiva.
  • La sera di lunedì 29 giugno, la Ocean Viking ha richiesto il supporto per l’evacuazione medica di uno dei sopravvissuti le cui condizioni fisiche stavano peggiorando. La persona è stata evacuata su una motovedetta della Guardia Costiera italiana.
  • Dopo essere rimasta in attesa tra Malta e Linosa per più di 48 ore, il 30 giugno la Ocean Viking è stata avvisata di un’ulteriore imbarcazione in difficoltà. Il team di ricerca e soccorso di SOS MEDITERRANEE ha individuato la barca di legno sovraffollata e ha proceduto al salvataggio di 47 persone nella SRR maltese. I sopravvissuti hanno riferito di essere stati in mare già per diversi giorni. La sera stessa, il team ha effettuato un altro salvataggio di 16 persone da una barca in fibra di vetro nella SRR maltese. L’operazione è stata coordinata dal Centro di coordinamento del soccorso congiunto maltese.
  • Il 2 luglio, due uomini si sono buttati in mare dalla Ocean Viking. Sono stati recuperati dalle nostre squadre di soccorso e ora sono al sicuro a bordo. Un’altra persona ha tentato di saltare, ma è stata trattenuta dalle altre persone soccorse a bordo e dai membri del team di SOS MEDITERRANEE.
  • La mattina del 3 luglio, un uomo ha tentato il suicidio cercando di impiccarsi. Nel primo pomeriggio, la Ocean Viking ha inviato una richiesta alle autorità marittime italiane e maltesi per l’immediata evacuazione medica di 44 sopravvissuti che si trovano in uno stato di acuto disagio mentale, che hanno minacciato di far del male a se stessi e agli altri che li circondano ed esprimendo idee suicide.