Dopo la decisione del tribunale inglese che impedisce al governo bolivariano del Venezuela di utilizzare le proprie 31 tonnellate d’oro, depositate presso la Bank of England, con il fine di acquistare beni di prima necessità e materiale sanitario in piena pandemia, ad intervenire nel dibattito è stata Hebe de Bonafini, co-fondatrice dell’Associazione delle Madri di Plaza de Mayo in Argentina, che ha deciso di inviare una lettera alla Regina Elisabetta d’Inghilterra chiedendole di restituire l’oro al suo legittimo proprietario, ovvero il legittimo governo Maduro e il Venezuela.

«Credo, anzi dico: sono convinta che lei non abbia bisogno di quell’oro, tantomeno il popolo del suo paese (…) oserei dire, da donna del popolo a donna che regna: non le sembra un abuso da parte sua? Questa rapina, non è un oltraggio?» – si legge nella lettera – «in questi giorni ho appreso che il suo paese, da sempre colonialista, ha deciso di rubare i risparmi in oro, depositati nelle banche inglesi». «Spero che sappia capirmi e possa aprire la mano che ha già troppo oro e che sono sicura non ne necessita ulteriore» – così la rappresentante delle Madres Plaza de Mayo ha contestato l’azione colonialista dell’Inghilterra, dopo che la Banca d’Inghilterra ha rifiutato di rilasciare fondi richiesti dal governo venezuelano per combattere il Covid-19. Secondo analisti, la scelta del giudice è stata influenzata dal fatto che l’Inghilterra abbia conosciuto come “legittimo presidente” il golpista Guaidó. Nonostante ciò Londra intrattiene relazioni diplomatiche complete con Caracas e nessuno dei membri della giunta direttiva nominata da Guaidó vive nella nazione sudamericana. Inoltre il nuovo ambasciatore britannico in Venezuela ha presentato le proprie credenziali nelle mani del presidente Maduro.

Hebe de Bonafini ha sempre chiesto giustizia per i desaparecidos vittime della Guerra sucia messa in atto da 1976 al 1983 in Argentina durante la dittatura militare di Vileda come parte del Piano Condor. L’Operazione di terrorismo di Stato, appoggiata dagli USA, dava la caccia ai dissidenti politici socialisti, peronisti di sinistra come i Montoneros, membri dell’ERP, studenti, sindacalisti, artisti, intellettuali o chiunque fosse sospettato di essere una minaccia alle politiche neoliberali dell’Operazione, portando a più di 30.000 persone scomparse.

Oggi Hebe de Bonafini, alla veneranda età di 92 anni, fa sentire la propria voce per chiedere giustizia per il popolo venezuelano, per l’esercizio della sua sovranità e del riconoscimento del governo legittimo di Nicolas Maduro.