In una piazza Castello insolitamente libera dagli eventi istituzionali del 2 giugno, che in tempi normali sarebbe stata off limits per qualsiasi altra iniziativa, si è svolto nel pomeriggio un presidio antimilitarista organizzato dalla Federazione Anarchica torinese.

Una data significativa festeggiata dalle istituzioni con le Frecce tricolore che hanno solcato i cieli dell’Italia dal 25 maggio, giorno in cui l’assembramento per vederle a Torino ha fatto parlare di sé, fino ad oggi. Frecce tricolore che, hanno ricordato gli organizzatori, costano 45000 Euro l’ora. In un Paese che ha tagliato dal 2000 al 2017 un terzo dei posti letto negli ospedali, le spese militari hanno continuato ad aumentare, fino a 26 miliardi e 300 milioni del 2020. Mentre l’Italia intera era in lock down, le fabbriche di armi sono state considerate prioritarie (essenziali e strategiche) e non hanno mai chiuso, producendo droni, F35, elicotteri da combattimento venduti in tutti i teatri di guerra.

Quante vite si sarebbero salvate se ci fossero state le strutture sanitarie adatte ad affrontare l’epidemia? Quanti anziani nelle RSA sarebbero stati risparmiati? Per non parlare delle vite perse dai lavoratori della sanità, della logistica, quelli che non si sono potuti fermare.

Queste alcune delle considerazioni fatte in piazza durante il presidio, per affermare che anche in tempi di virus non siamo tutti sulla stessa barca, ma che un mondo nuovo è possibile e, soprattutto, sempre più urgente.

Daniela Brina – Foto Fabrizio Maffioletti