Aiutare i lettori ad intraprendere un percorso verso uno stile di vita più consapevole. Nasce con quest’obiettivo GEco – Guida per una rivoluzione sostenibile, un manuale semplice e pratico che accompagna passo passo verso un percorso di consapevolezza e cambiamento, a partire dalle piccole azioni quotidiane. Ne abbiamo parlato con l’autrice, l’educatrice Ambientale Valentina D’Amora.

Cambiare rotta si può, a partire dalle piccole azioni quotidiane che possono fare la differenza. Nasce da qui l’idea di GEco, la Guida per una rivoluzione sostenibile realizzata dall’educatrice ambientale Valentina d’Amora in collaborazione con la foodblogger Samantha Alborno. Il testo, edito da Tulipano Edizioni, è stato pubblicato pochi giorni fa e sino a cessata Emergenza Covid-19, i proventi del libro (sia la percentuale dovuta all’autrice sia quella spettante alla casa editrice) verranno devoluti ad associazioni genovesi attive in ambito sanitario, in base alle effettive necessità, e ad un centro antiviolenza di Genova in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne.

Valentina, presentaci questo libro. Com’è nata l’idea e di cosa parla?
L’idea del libro nasce tempo fa, quando lavoravo per il sito laboratorioveg.it: molti lettori desideravano un “bignami” di ricette di cucina naturale e consigli per una svolta ecosostenibile. Ed ecco il nostro concentrato di consigli, eco-trucchi e riflessioni per fermarsi a riflettere su quanto impattiamo quotidianamente con tutte quelle azioni quotidiane, apparentemente banali, ma con un notevole peso.

Al centro vi sono piccole azioni quotidiane per rivoluzionare la propria vita in un’ottica di maggiore sostenibilità. Puoi farci qualche esempio?
Affrontiamo l’autoproduzione, anche cosmetica, con spunti sulla realizzazione di saponi con ingredienti naturali e reperibili facilmente. Gli “ecotrucchi”: dal riutilizzo delle bustine di the e infusi, dei fondi di caffè, ai mille usi del bicarbonato. Si parla anche dei GAS e di come fare acquisti sostenibili fino a come pianificare un viaggio green.

Nel libro sono raccontate anche alcune storie virtuose. Puoi anticiparci qualcosa?
Ho parlato con una ragazza che, dopo contratti precari, s’è reinventata sarta, specializzandosi in “ecofashion”, recuperando tessuti destinati al macero, con gusto e dando vita al suo originalissimo stile (Parpaja ecofashion); ho raccontato la visione dei fondatori di un’associazione naturalistica nelle Marche (Villaggio Ranco) che promuove attività per la salute e il benessere individuale: dallo studio del rapporto uomo-natura, rebirthing, reiki e tai-chi, fino ai corsi su erbe selvatiche.

Ho chiacchierato anche le ideatrici di un innovativo filato creato con gli scarti degli agrumi (Orange Fiber) e anche con colei che ha realizzato un bellissimo progetto che prevede, oltre all’azienda agricola che produce ortaggi e frutti di bosco, il restauro di una casa, la Tabacca, completamente riletta in chiave ecologica, secondo i principi della permacultura. E tante altre storie che hanno l’obiettivo di iniettare nel lettore una dose di ottimismo per realizzare i propri sogni, anche se prevedono un percorso tortuoso e a ostacoli.

A questo libro ha collaborato Samantha Alborno, foodblogger e natural food specialist. Qual è stato il suo contributo?
Innanzitutto le sue ricette, naturalmente di riciclo. Poi, buona parte del capitolo dedicato alla casa è uscito dalla sua penna: ha raccontato l’economia domestica secondo i suoi valori familiari e i principi di base del “mealprep”, ossia come organizzare in anticipo i pasti della settimana, ottimizzando tempo e risorse… in due parole: meno e meglio!

Da educatrice ambientale credi che negli ultimi anni sia aumentata la consapevolezza e come questa potrà cambiare alla luce della situazione che stiamo vivendo?
La situazione che stiamo vivendo è senza precedenti. Per questo può portarci a una riflessione sul tipo di “normalità” alla quale vorremmo ritornare. Mai come in questo periodo storico dobbiamo renderci conto della nuova responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti della natura. Se non coglieremo questo appello (disperato) che la natura ci sta facendo, le conseguenze saranno drammatiche.

La buona notizia è che possiamo ancora cambiare rotta. I piccoli gesti quotidiani possono fare una grande differenza. Sul nostro pianeta tutto è col-legato, sta a noi ora imparare a coltivare questa armonia. Durante la quarantena, l’aria era più pulita e meno inquinamento si traduce in un enorme cambiamento per l’ambiente: cinghiali passeggiano lungo strade deserte, delfini e cigni che si riappropriano delle acque italiane più limpide. C’è ancora tempo per fare marcia indietro.

Qual è la tua esperienza nelle scuole? Pensi ci sia un’attenzione da parte dei più piccoli, e dei docenti, verso i temi della sostenibilità?
Sì, assolutamente. In questi anni ho realizzato quanto gli insegnanti siano sempre più interessati a proporre ai bambini una nuova visione della realtà, più “colorata e reale”, fatta di tessuti tinti con infuso di radicchio e con una stimolazione sensoriale per certi versi insolita che consente di scoprire profumi mai sentiti prima. Un esempio? Il caffè! Molti bambini annusando un sacchetto in juta contenente caffè in polvere sono rimasti molto colpiti dal suo inebriante profumo. Alla mia espressione attonita mi hanno risposto: “Maestra, mamma e papà usano le cialde che non hanno nessun odore”.

Molti dicono che “la normalità era il problema”. Cosa ne pensi?
Lo era. Pensiamo alla mobilità cittadina. Facciamoci questa domanda: siamo degli inquinatori incalliti, che vogliono davvero mettere una croce sopra al futuro dei nostri figli? No, non lo siamo. Molti sono stati menefreghisti, ma non recidivi, non lo voglio credere. Non si può ripartire esattamente come quando ci siamo fermati. Non possiamo più permetterci di riversare sulle nostre strade moto e auto come prima. Le alternative per muoversi diversamente ci sono. Ci vuole coraggio, delle istituzioni, certo, ma anche dei cittadini. Un esempio virtuoso. A Genova, la settimana scorsa 40 associazioni hanno scritto alle istituzioni locali una lettera contenente un piano di misure per ripensare la mobilità cittadina. E dopo pochi giorni qualcosa si sta già muovendo. Mi sento speranzosa.

Dove possiamo acquistare il libro?
Su tutti i principali bookstore online. Cercate “GEco” e lo troverete! Oppure cliccate direttamente qui.

Articolo di: Alessandra Profilio

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