Un video di propaganda rivolto alla nuova generazione del paese (Back Wave in inglese) ha scatenato una violenta reazione.

Non è difficile capire perché i funzionari cinesi siano determinati a far sentire alle giovani generazioni del paese che sono fortunate per quello che hanno.

Secondo una ricerca condotta dall’Accademia cinese delle scienze sociali, la generazione post anni ‘90 è la meno felice tra tutte le fasce d’età in Cina, seguita dalla generazione post anni ‘80.

Molti si trovano a dover affrontare lo stress legato a problemi relativi all’alloggio, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, all’occupazione, all’eccessiva esposizione ai social media e alla crisi di identità.

Sebbene il Partito Comunista Cinese sia stato in grado di contenere l’insoddisfazione tra i giovani della Cina continentale, è tuttavia diffidente nei confronti dell’esempio di Hong Kong, tormentata per mesi dalle proteste guidate dagli studenti.

L’attore He Bing è un rappresentante della “Front Wave” (generazione più anziana) della Cina e la star di un video virale intitolato “Back Wave” (后 浪 in cinese), che mira a celebrare la cultura presumibilmente libera e il futuro luminoso dei giovani del paese.

Rilasciato su Bilibili, la più grande piattaforma cinese di condivisione di video animati, in tempo per la Giornata cinese della gioventù che si celebra il quattro maggio, il video è stato ripubblicato da una moltitudine di media affiliati allo stato.

La clip di quattro minuti mostra filmati sulla giovanile cultura urbana e sugli stili di vita avventurosi e cosmopoliti. L’attore dichiara quanto segue alle giovani generazioni:

Coloro che si lamentano del fatto che la prossima generazione è peggiore di quella precedente dovrebbero guardarvi più da vicino, come ho fatto io. Vi guardo e provo invidia. […] Voi potete godervi la tecnologia avanzata, la cultura diversificata e la prospera vita cittadina. I frutti della civiltà moderna sono stati spacchettati per voi. Avete la libertà di imparare una lingua e un’abilità. Potete godervi un film o viaggiare lontano. Molti di voi hanno iniziato a esplorare i propri interessi sin da piccoli… godete del tipo di diritti che noi sognavamo: il diritto di scegliere. Amate il vostro modo di vivere. Siete fortunati ad aver incontrato quest’era e l’era è fortunata ad aver conosciuto voi. […] Avete trasformato il tradizionale in moderno, il classico in popolare, l’accademico in massa, il nazionale in globale… Grazie a voi, il mondo amerà di più la Cina, perché lo scenario più bello di un paese è costituito dalla sua gioventù.

I giovani utenti di Internet hanno subito sentito l’odore di una propaganda paternalistica.

Hanno notato che la cultura liberale e cosmopolita rappresentata nel video era applicabile solo a una minoranza di giovani, principalmente a coloro che ereditavano la ricchezza dell’emergente business class (capitalisti) o da genitori politicamente potenti (rossi).

Un tipico commento su Weibo, la piattaforma cinese di microblogging, ha sottolineato che non tutto è meglio per i giovani:

In realtà, tutti noi vorremmo vivere in un tempo in cui ci si possa ancora permettere un appartamento. Molte persone non sentono di vivere come dei Back Waves.

Infiltrazione nella sottocultura

L’apparizione del video su Bilibili, pubblicata dal sito stesso è davvero notevole.

La piattaforma è considerata il sito web di sottocultura giovanile più popolare in Cina con 130 milioni di utenti attivi mensili. Bilibi è stato quotato sul mercato azionario statunitense del NASDAQ nel 2018 ed è pronto a competere con altre piattaforme video cinesi tradizionali come Tencent Video. La maggior parte del suo pubblico è nata dopo gli anni ’80 e tende alla cultura popolare giapponese, coreana e americana.

Nel gennaio 2017 la Lega della Gioventù Comunista Cinese ha istituito un proprio canale ufficiale sul sito web e da allora si è attivamente appropriata della sottocultura della comunità giovanile nella sua propaganda politica.

Tale mossa è avvenuta nel momento in cui è emersa una nuova generazione di patrioti online, soprannominati Little Pink, che promuove le narrazioni statali e confonde la libertà con il boom della cultura consumistica.

I punti vendita di proprietà dello stato che hanno ripubblicato “Back Wave” includevano il People’s Daily e il China Daily, mentre i post che acclamavano il successo delle giovani generazioni hanno proliferato presto sui social media cinesi, usando l’hashtag “Back Wave”.

Ma nonostante la forte orchestrazione dei lealisti di partito, il video ha suscitato emozioni fortemente negative tra alcuni spettatori.

Secondo un rapporto di analisi sui social media pubblicato dal quotidiano online The Paper, circa la metà dei commenti sotto la ripubblicazione del video del People Daily erano negativi.

Tra le critiche del video è stato messo in risalto il riferimento all’”Erba cipollina cinese” (韭菜 in cinese e “Chives Wave” in inglese), una pianta che cresce come erba selvatica e può essere raccolta regolarmente dagli agricoltori senza troppi sforzi.

Originariamente utilizzato come metafora per i cinesi che continuavano a perdere denaro nel mercato azionario, il soprannome “erba cipollina” è stato da allora adoperato per descrivere i cittadini comuni che vivono felici, nonostante soffrano di sfruttamento e mancanza dei diritti umani.

I “Chives Wave” contrattaccano?

Diversi utenti che hanno risposto al video della Giornata della Gioventù si sono visti come parte di una Chives Wave, piuttosto che di una Back wave.

Un blogger di tecnologia ha descritto il video come una specie di zuppa di pollo velenosa:

I ricchi fanno parte della Back Wave, mentre i poveri rappresentano gli “Erba cipollina”. Alcuni hanno affermato che il video rappresenta una dichiarazione dei giovani. Il suo contenuto è roseo, ma non realistico, glorioso, ma non toccante. Quanti giovani possono davvero permettersi di vivere così? Il contenuto non cattura la realtà sociale generale. La critica di Back Wave è il momento di svegliarsi per i giovani cinesi: è una resistenza contro questa “zuppa velenosa di pollo”.

Merda, è così difficile essere nell’ondata di Erba cipollina. Continuiamo a essere raccolti negli anni ’50, ’60 e ’70. In futuro, saremo raccolti dalla privilegiata Back wave.. La vita è così difficile.

Una parodia di “Back Wave” è diventata presto virale su Bilibili: ha sostituito il discorso di He Bing con una descrizione dell’ “Erba cipollina”, una generazione che ama essere sfruttata.

Di seguito una versione pubblicata su YouTube:

Voi avete i diritti che noi abbiamo rimosso: il diritto di essere sfruttati. Non avete il diritto di parlare apertamente. […] Siete fortunati a trovarvi in quest’era e i Ricchi di seconda generazione sono felici di incontrarvi. Questi ultimi vi rendono omaggio perché siete ingenui e stupidi. Avete trasformato la vostra ricchezza nella ricchezza del vostro capo, il sociale in capitale, il giusto in sbagliato e il bianco in nero. Avete contribuito con i mattoni utilizzati per la costruzione di milioni di proprietà oltremare sotto il dominio dei Rossi di seconda generazione. Avete contribuito con l’olio usato nella Benz di proprietà dei Red Generation Reds che corrono fuori dalla Città Proibita. Avete trasformato i vostri corpi in 996 macchine da lavoro (dalle 9 alle 21 ogni giorno, sei giorni alla settimana) che alla fine finiranno nel reparto di terapia intensiva.

Da allora sono emerse altre parodie, tra cui quella relative alle proteste di Hong Kong per la libertà e l’autonomia:

l dibattito sul video della Giornata della Gioventù ha ricordato ad alcuni cittadini della rete cinese di riflettere sul vero significato della libertà e dei diritti.

@CalvinChiu, un utente della Cina continentale ha twittato:

La qualità della produzione di Back Wave è eccellente. Noi giovani siamo liberi di viaggiare, ma perché non vengono menzionate altre libertà? Abbiamo il diritto di imparare lingue diverse, ma godiamo di altri diritti? La gioventù in Cina è stata bloccata da proprietà e veicoli e non si preoccupa della politica.. Questo è triste. Dobbiamo lottare per i nostri diritti, non sederci e aspettare. I giovani in Cina dovrebbero urlare: vogliamo la libertà di stampa!

Traduzione dall’inglese di Nadezda Chub