Dal vertice UE – Balcani, svolto in video-conferenza lo scorso 6 Maggio, sembra essere emersa una volontà condivisa tra le autorità comunitarie e le leadership dei Paesi dei Balcani Occidentali di confermare gli orientamenti strategici sin qui variamente elaborati, ma che ancora necessitavano di una registrazione sintetica, completa, a tutti gli effetti.

Si può così dire che la notevole «Dichiarazione di Zagabria» (6 Maggio 2020), che rappresenta l’orientamento condiviso tra le autorità europee e gli Stati balcanici, costituisce un rilevante documento di piattaforma, una sintesi degli impegni e degli orientamenti, una griglia di lavoro ai fini degli impegni che verranno, nella fase politica che adesso si apre, intrapresi.

Non a caso, essa pone il proprio articolato in continuità con altri importanti documenti di principio dell’Unione Europea, quali, in particolare, gli esiti dei vertici di Zagabria del 2000, di Salonicco del 2003, e di Sofia del 2018, confermando, da un lato, il sostegno da parte dell’Unione Europea alla prospettiva “europea” dei Balcani Occidentali, e, dall’altro, l’impegno dei partner balcanici stessi nel senso di questa prospettiva “europea” come propria «ferma opzione strategica». Il che, ovviamente, se potrà comportare, per un verso, un rinnovato impegno dell’Unione nell’accelerazione del processo di allargamento, al tempo stesso implica, per l’altro, l’adesione dei Paesi balcanici alle condizioni di “allineamento” dei singoli Paesi al quadro politico e normativo dell’Unione Europea stessa.

Nel punto 6 della Dichiarazione, tale impostazione diventa esplicita e viene anche arricchita di una prospettiva di più ampio respiro: «l’Unione Europea e i partner dei Balcani Occidentali condividono l’obiettivo di una Europa di pace, forte, stabile e unita, sulla base dei reciproci legami storici, culturali e geografici e dei reciproci interessi in ambito politico, economico e di sicurezza. L’Unione Europea è determinata ad intensificare il proprio impegno a tutti i livelli per sostenere la trasformazione politica, economica e sociale della regione, e saluta l’impegno dei partner dei Balcani Occidentali a fare propri i valori e i principi europei e a portare avanti le necessarie riforme in maniera intensa e vigorosa. L’assistenza UE sarà legata ad un progresso tangibile nel campo dello stato di diritto e nelle riforme socio-economiche, nonché della adesione dei partner dei Balcani Occidentali ai valori, alle normative e agli standard dell’Unione Europea».

In quali impegni precisi tale “adesione” debba configurarsi, e quindi tradursi, viene esplicitato subito dopo, in particolare nei punti 7, 11 e 18. Come sempre, si tratta in primo luogo di aderire al “modello democratico europeo”: «l’Unione Europea saluta il forte impegno dei partner dei Balcani Occidentali in merito al primato della democrazia e dello stato di diritto, in particolare la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, il buon governo (good governance), come pure il rispetto per diritti umani, l’eguaglianza di genere, e i diritti delle minoranze. Le leadership dei Balcani Occidentali devono assicurare che i valori fondamentali, i principi democratici e il primato del diritto siano fermamente assunti e implementati, anche nel momento in cui misure speciali e straordinarie per contenere la pandemia da coronavirus sono in corso», annotazione, quest’ultima, quanto mai attuale e sensibile, non solo di fronte ai rilievi suscitati dalla compressione di libertà e diritti nella regione, ma anche relazione alle critiche su chiusure e blocchi spesso durissimi che hanno interessato anche diverse cosiddette “democrazie liberali”.

Resta cruciale, come sempre, nella prospettiva europea, il tema economico, e infatti «a partire dalla Comunicazione del 29 Aprile, la Commissione Europea è invitata ad avanzare un robusto piano economico e di investimenti per la regione con l’obiettivo di sostenere le economie rafforzandone la competitività, incrementandone la connessione all’interno della regione e con l’UE. […] I Balcani Occidentali devono trasformarsi in economie di mercato funzionanti, capaci di collegarsi completamente al mercato comune europeo, … promuovendo l’Agenda Verde per i Balcani Occidentali, consolidando l’economia digitale, rafforzando la connettività in tutte le sue dimensioni: trasporti, energia, settore digitale, turismo, cultura».

Quanto agli investimenti, sin dall’inizio della Dichiarazione (punto 3) era stato posto l’accento sul fatto che «l’Unione Europea ha mobilitato un pacchetto di oltre 3.3 miliardi per i Balcani Occidentali [la cui spesa sarà rigorosamente messa sotto controllo, come è stato fatto immediatamente osservare, NDA] … negli sforzi contro il COVID-19 e per la ripresa post-emergenza. Il pacchetto include un immediato supporto per il settore sanitario, specie attraverso la consegna di forniture essenziali, e un supporto significativo per la ripresa economica e sociale, nonché un pacchetto di 750 milioni di euro di assistenza finanziaria e un pacchetto di 1.7 miliardi di euro di assistenza dalla Banca Europea degli Investimenti». In prospettiva, e sulla base di questi presupposti, verrà fatto avanzare il processo di allargamento in uno con quello di completa adesione alla politica e agli standard dell’Unione Europea: come evidenziato nel punto 18, infatti, «l’Unione Europea si aspetta un ulteriore approfondimento della cooperazione nell’area della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) … e un pieno allineamento alle posizioni di politica estera dell’Unione».