Articolo nell’ambito del progetto CONOSCERE PER FARE LA PACE di Metaeducazione e ABC

Europa, madre, casa, radice, patria… Ma non maestra, non cara. Mi sei stata cara, ed amata, mi sei stata anche maestra e guida nel discernere diritti e libertà, ma ora no, non più. Ti sei tradita, hai tradito e rinnegato tutto quello che è la tua stessa essenza. E rinnegandoti hai tradito tutti noi. Tutti quelli che credevano in te.

Era tanto tempo che scricchiolavi ma ora hai ceduto. In questi giorni hai proclamato al mondo la tua rovina. Chi credeva in quello che eri, ora dove andrà? Sotto quale bandiera ci riuniremo? Ti sei innalzata per decenni, Europa, baluardo di cultura, filosofia, conoscenze, libertà, diritti, filantropia
addirittura, e poi anche di scienza, tecniche, tecnologie, invenzioni, progresso. Hai proclamato ideali rivoluzionari, come giustizia, uguaglianza, fraternità, pace, la tanto agognata e disperata pace… Hai dato i natali a persone che hanno cambiato la forma stessa della Terra. Poeti e filosofi, e scienziati e idealisti ed esploratori e statisti di enorme calibro ed ancora economisti, attivisti, artisti, santi… Tanti dei tuoi figli hanno contribuito a dare al mondo la forma che ha oggi.

Sei antica, la tua cultura, le tue radici, sono antiche, Europa. Narra una leggenda, che forse tu stessa vuoi cancellare, che tu fosti nobile bellezza mediorientale di cui si invaghì il sommo Zeus; narrano altre leggende che il grande impero romano, che ancora oggi è l’ossatura portante del diritto ma anche, più concretamente, delle reti stradali e degli acquedotti; fosse stato fondato per opera di un “profugus”, sempre mediorientale, giunto sulle coste italiane, naufrago, senza nulla. Chissà quante principesse Europa, chissà quanti valorosi e pii Enea vi sono nella marea umana che tu rifiuti, che non accetti, che neghi, che non vuoi vedere. Nella marea umana che giunge silenziosa o muore silenziosa inghiottita dal Mediterraneo, nella marea umana che cammina nei Balcani e si accampa rifiutata dietro fili spinati. Quella marea umana che oggi tu fai urlare e piangere uccidendola, costringendola.

Sei nata da profughi e migranti Europa, non puoi scordarlo. Senza radici non puoi costruire un futuro. Sei stata nobile regina. Sei stata le ali sicure sotto cui hanno preso rifugio coloro che predicavano i diritti universali, la giustizia. Ma ora? Ora cosa sei? Nulla. Sei tradimento. Marcio fino quasi in fondo. Hai perso. Non sei stata in grado di difendere quello su cui ti fondi. Ti dici terra fertile del Cristianesimo. Sta scritto “se la tua mano destra ti è ragione di scandalo, tagliala e gettala lontana”; tu non l’hai fatto. Ti sei limitata ad osservare compiacente una parte di te, uno degli Stati che oggi ti compongono, e che un tempo fu a sua volta nobilissimo, abbruttirsi stringendo accordi con esseri umani indegni di questa definizione. Trafficanti, torturati, folli, esseri senz’anima.

Come poterti giustificare? Cosa avresti detto in un tribunale? “Io non lo sapevo, in Libia mai ci sono stata, gli italiani mi parlavano di centri d’accoglienza”. Avresti mentito, chiudendo gli occhi di fronte alle migliaia
di testimonianze e ai racconti di tanti giornalisti coraggiosi! Sei rimasta a guardare con la coda di paglia perché sapevi che avresti dovuto agire. Avresti dovuto attivare vere politiche di integrazione e redistribuzione oculate. Ti sei tradita, così facendo, ma l’hai fatto un po’ velata, un po’ mascherata, cercando di salvare almeno alcune cose. Ma adesso hai gettato il velo e ti sei mostrata per quello che sei davvero. Quello che succede oggi non può essere taciuto .

In questo istante stai muovendo guerra contro esuli disperati. Stai uccidendo per non dover accogliere. Per non spendere qualche soldo per dare vita, hai deciso di spenderli in armi. Non hai più voluto lavarti le mani affidando violenza a nazioni straniere, hai deciso di prendere tu in mano la situazione e uccidere. Hai preso la tua essenza e l’hai buttata in mare. Sparando a gommoni di gente indifesa non hai ucciso loro. Hai ucciso te stessa. Osannando gli attuatori di questa disumanità ed elevandoli a tuoi difensori hai rinnegato secoli di quello che sei, sputando in faccia ai tuoi cittadini. E chi adesso è felice di questo lo sarà ancora quando negherai diritti a lui? Perché ormai pare essere solo questione di tempo. Oggi picchi gli operatori umanitari, e domani?

“Vennero a prendere me e non era rimasto nessuno per protestare”… succederà così? È questo che stai cercando di fare? È toccato a zingari ebrei ed omosessuali ed ora tocca a subsahariani e mediorientali? A gente che scappa da guerre che tu stessa hai fomentato per poter vendere le tua armi e ampliare i tuoi introiti perché un’economia di pace è troppo difficilmente pensabile?
Sei morta Europa. Non resta di niente se non una maschera vuota che finge. Non sei più madre di diritti, non sei più cristiana (lo sei mai stata?), non sei più cultura, non sei più civiltà. Sei una maschera di cartone che si sta sgretolando. Ritirati.

Oppure cambia strada, ora. Non è troppo tardi per tornare indietro e prendere decisioni che puntino alla cooperazione ed ai diritti anziché allo sterminio. Non ci sei riuscita nel anni ’40 ma ora ti prego, rendi vero il motto tanto decantato “historia magistra vitae” e torna indietro. Apri i confini, accogli, dona vita. Puoi farlo, possiamo farlo. La società civile c’è. Esiste. Siamo in tanti a non volersi arrendere. Vale più una manciata di voti oppure la vita di milioni di esseri umani? Ti prego rispondi con l’anima. E AGISCI.

C.D. Liceo di Scienze Umane Parini di Seregno

L’articolo originale può essere letto qui