Il nostro mondo si trova di fronte a un nemico comune: il COVID-19, un virus che non fa distinzione tra nazionalità o etnia, gruppo o credo. Attacca tutti, senza sosta. Nel frattempo, i conflitti armati infuriano in tutto il mondo.

I più deboli – donne e bambini, disabili, emarginati e sfollati – pagano il prezzo più alto. Sono anche i più vulnerabili a subire perdite devastanti dal COVID-19. Non dobbiamo dimenticare che i sistemi sanitari sono crollati nei paesi dilaniati dalla guerra.

I già pochi operatori sanitari sono spesso colpiti. I rifugiati e le altre persone sfollate a causa di conflitti violenti sono doppiamente a rischio. La furia del virus illustra la follia della guerra.

Per questo motivo oggi chiedo un immediato cessate il fuoco globale in tutte le parti del mondo. È tempo di porre fine ai conflitti armati e di concentrarsi insieme sulla vera lotta della nostra vita.

Alle parti in guerra, dico:

Cessate le ostilità. Mettete da parte i sospetti e le ostilità. Mettete a tacere le armi; fermate l’artiglieria; ponete fine agli attacchi aerei.

Questo è fondamentale:

Per contribuire a creare corridoi per l’assistenza salvavita.

Per aprire preziose finestre per la diplomazia.

Per portare speranza nei luoghi tra i più minacciati dal COVID-19.

Lasciamoci ispirare dalle coalizioni e dal dialogo che si stanno lentamente formando tra fazioni rivali per consentire approcci comuni contro il COVID-19. Ma abbiamo bisogno di molto di più.

Dobbiamo porre fine al male della guerra e combattere la malattia che sta devastando il nostro mondo.

E questo inizia fermando i combattimenti ovunque. Dobbiamo farlo ora. Questo è ciò di cui la nostra famiglia umana ha bisogno, ora più che mai.

Commento redazionale

Accogliamo con favore l’appello di Antonio Guterres, che fa onore alla sua posizione e alla sua funzione.

E come umanisti dichiariamo: La cessazione della guerra e della violenza, in tutte le sue forme, deve essere totale e definitiva, poiché questo è il peggior virus che colpisce l’umanità.

Traduzione dal tedesco di Francesco Alimena