Dopo il video pubblicato ieri da Forensic Architecture, un’agenzia di ricerca universitaria indipendente che si occupa di ricerca mediatica e spaziale sulla violenza di Stato e aziendale, ci sono molte prove che un richiedente asilo siriano sia stato ucciso a colpi di pistola a Evros, al confine tra Grecia e Turchia. L’opinione pubblica nazionale è sotto shock, mentre il governo greco continua a negare il fatto.

Oltre a questo, un grido di aiuto arriva dal direttore di un giornale locale di Evros, Giannis Laskarakis. In un articolo di opinione egli descrive quanto segue: “In questo momento a Evros stanno accadendo cose incredibili. Uno tsunami nazionalista e intollerante sta spazzando la nostra terra.  Milizie armate vanno in giro denunciando l'”invasione” di immigrati e rifugiati.

 Contadini armati hanno picchiato il giornalista della CNN Costa Pliako, che cercava di opporsi al maltrattamento e all’arresto illegale degli immigrati.

I coloni illegali dell’area protetta del Delta dell’Evros sono usciti allo scoperto per dare la caccia ai “cattivi” e giustificare le loro “ville” abusive, presentandosi come gloriosi difensori della patria, come li ha definiti l’ex Ministro della Difesa Kamenos. Alcuni hanno persino indotto il Primo Ministro a farsi fotografare con loro, a ripetere le loro parole e a promettere di legalizzare i loro abusi.

La Chiesa benedice le armi e gli eretici vengono fotografati con gli uomini armati.

Non c’è speranza che questo luogo sfrutti la sua posizione geo-strategica e sfugga al destino dei paesi di confine ricordati solo nelle crisi.

Qualcuno deve parlare. I miei colleghi giornalisti e cronisti di Atene, politici che resistono ai pregiudizi etnici, cittadini comuni che si vergognano di quello che sta succedendo. La gente del posto sta già subendo minacce e insulti. Il giornalista di Orestiada è stato costretto a far “sparire” il suo articolo. Evros chiede aiuto ai  cittadini progressisti”.