« E’ tempo di dire che, oltre alla globalizzazione delle monete, dei mercati, degli scambi e delle tecnologie, c’è anche un grande tema di globalizzare i diritti umani e di garantire che i diritti umani e civili siano tutelati e rispettati sotto ogni cielo e in ogni territorio ». Belle parole. A pronunciarle alla Camera il deputato Piero FASSINO (PD). L’occasione gli è stata data dal dibattito sugli eventi di Hong Kong, territorio oramai da mesi afflitto da proteste dei cittadini e violenze delle forze di sicurezza.

Fassino non ha mancato di ricordare che, ad Hong Kong, « oltre 6 mila persone sono state arrestate tra il marzo 2019 e oggi, 1.500 delle quali donne ». L’esperto politico ha omesso, tuttavia, di andare oltre quelle dichiarazioni di principio.

« Era prevedibile fin dal lontano 1984, anno in cui veniva sottoscritta la Dichiarazione congiunta tra Regno Unito e Repubblica popolare cinese per ripristinare la sovranità cinese dal 1° luglio 1997, che si sarebbe giunti a questa situazione », ha sostenuto dopo Silvia FREGOLENT (Italia Viva).

In proposito, Simona SURIANO (M5S) ha voluto ricordare la storia da cui è originato il problema Hong Kong. « Quel cambio di sovranità del 1997 non fu altro che la naturale conclusione di un contratto di affitto per 99 anni concesso dalla Cina dei Qing al Regno Unito nel 1898 », ha spiegato.

La parlamentare pentastellata ha concluso il suo intervento con un’importate dichiarazione di principio: « seppur nel rispetto pieno delle autonomie dei singoli Paesi, un dialogo non può mai prescindere dal […] rispetto dei diritti umani e della libertà di pensiero ».

La Destra non ha perso occasione di attaccare la Cina a 360 gradi

Le opposizioni, invece, non hanno perso l’occasione per attaccare direttamente la Repubblica Popolare di Cina, rea di essere « comunista ».

Per Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega), « la Repubblica Popolare Cinese sta lentamente sottraendo pezzi di democrazia, pezzi di libertà al popolo della regione a statuto speciale di Hong Kong ».

« Abbiamo denunciato la politica predatoria della dittatura comunista cinese nella nostra nazione, che cerca di accaparrarsi i nostri preziosi gioielli industriali e finanziari, i nostri porti, le nostre reti di comunicazione », ha dichiarato, ad esempio, Federico MOLLICONE (Fratelli d’Italia).

In particolare, il parlamentare si è lamentato degli 12,8 miliardi di euro investiti da aziende cinesi in Italia (!).

Paolo FORMENTINI (Lega) ha ricordato «il dramma degli Uiguri che, nello Xinjiang, sono detenuti nei campi di rieducazione; quell’Arcipelago Gulag descritto mirabilmente da Solženicyn esiste ancora ed è in Cina ». Il deputato ha quindi invitato il Governo a schierarsi « a fianco di Trump, a fianco degli Stati Uniti » per « sanzionare, cosa mai fatta prima, il Politburo cinese ». L’alternativa, secondo il leghista, è la perdita della « nostra di libertà, non solo quella di Hong Kong » perché « la prossima preda è Taiwan e poi sarà la “colonia” Italia »!

La Lega : La Cina deve garantire il diritto delle minoranze religiose

Vito COMENCINI (Lega) ha denunciato la presunta « persecuzione anticristiana in Cina [che] continua a diffondersi ». Addirittura, secondo il deputato in Cina « è stata vietata la vendita della Bibbia online »! Infine, il parlamentare s’è fatto sfuggire di bocca la necessità di « garantire [in Cina] il diritto delle minoranze religiose ».

Parole che sono apparse macchiate di demagogia da membri di un partito che non ci risulta portato a sostenere, in Italia, gli stessi diritti per la minoranza religiosa musulmana ad esempio.

Alessandro BATTILOCCHIO (Forza Italia), ha subito precisato che « la polizia ha arrestato 4.401 persone » (e non 6.000). Quindi ha lamentato come « lo scorso 29 novembre, l’ambasciata cinese a Roma abbia rilasciato dichiarazioni, come dire, infelici, inaccettabili e irrispettose delle prerogative del nostro Parlamento ». In caso riguardava « un collegamento online via Skype con Joshua Wong [un attivista di Hong Kong, NdR], un’iniziativa definita come irresponsabile secondo i termini utilizzati dall’ambasciata cinese in Italia ».

Andando, unico tra i relatori, sul concreto, il deputato Battilocchio, ha chiesto di « promuovere un’iniziativa a livello europeo affinché le competenti autorità di Hong Kong rilascino i manifestanti arrestati durante le proteste e modifichino i gravi capi di imputazione a loro attribuiti ».

La posizione del Governo: dialogare con le Autorità di Hong Kong

In conclusione della seduta è intervenuta, per il Governo, la sottosegretaria per gli affari esteri Emanuela Claudia Del Re (M5S).

Le sue dichiarazioni sono state particolarmente “equilibriste”. Ha esordito « Ci felicitiamo del fatto che le autorità di Hong Kong abbiano accettato di nominare una commissione indipendente di analisi del disagio sociale per l’esame delle cause profonde della crisi e l’offerta di soluzioni di lungo periodo ».

L’on. Del Re, infine, ha ulteriormente precisato che, in merito alla vicenda Hong Kong : « è stata avviata a metà dicembre scorso una missione di esperti dell’Unione Europea ». Compito dell’iniziativa: « identificare gli interlocutori, tra i diversi partiti e rappresentanti della società civile interessati ad aprire un tavolo di dialogo, che possa evitare una nuova ripresa delle tensioni e degli scontri di piazza ».