Ideato e promosso da giovani attivisti mediorientali torinesi per i la difesa dei diritti umani.

Il popolo iraniano fin dal periodo Zaraostriano festeggiavano la notte più lunga dell’anno, ovvero Shab – Yalda. Shab vuol dire “notte” e Yalda è una parola di origine siriana che significa “nascita”.

Shab – Yalda o Cellè rappresenta l’inizio di un nuovo periodo in cui la notte viene sconfitta e i giorni cominciano ad allungarsi. Uno dei colori che simboleggia questa notte è il rosso che ricorda l’alba, simbolo della libertà, e la nascita. “Nell’antichità l’inverno era considerato simbolo di avversità: trascorrere insieme la notte più buia dell’anno era un modo per affrontare uniti le difficoltà della vita, aspettando che l’aurora sconfiggesse le tenebre”. Proprio alla vigilia di Shab – Yalda le vetrine dei negozi diventano più eleganti, come le vetrine natalizie in Europa, ma noi vorremmo farvi vedere una vetrina diversa.

Il mondo brucia in fiamme. I conflitti sociali scoppiano dappertutto dalla Cile ed Ecuador all’Iraq, Libano, Siria e Palestina … e ora tocca l’Iran. Il 15 novembre scorso, un imprevisto aumento del prezzo del carburante ha scatenato una rivolta in più di 100 città. Nelle città iraniane sono scesi in piazza decine di migliaia di persone. Ma l’aumento del prezzo del carburante era solo una scusa che si è trasformata in una rivolta sociale, esattamente come ciò che è accaduto in Cile dopo l’aumento delle tariffe della metropolitana o in Libano dopo l’aumento delle imposte di WhatsApp. E in Iraq il popolo è contro il governo corrotto. Sono proteste contro decenni di dittatura e il capitalismo sfrenato che ha causato effetti negativi sulla vita quotidiana di milioni di cittadini e cittadine in Iran e in Medio Oriente.

Il popolo ha protestato contro la violenza, la povertà, la disoccupazione, la corruzione sistematica, la mancanza di democrazia, il sistema dittatoriale, l’oppressione politica e le politiche espansionistiche dei governi nel Medio Oriente.

In questi giorni tutte e tutti i manifestanti hanno lottato dimostrando tanto coraggio contro i regimi che gli hanno mostrato tutta la loro forza militare con estrema crudeltà e hanno negato il diritto di difesa. Il regime alla rivolta contro la corruzione e la violenza ha risposto brutalmente, oscurando internet e massacrando i manifestanti isolati dal resto del mondo. Si parla di oltre 300 morti, 7000 arrestati e migliaia di feriti. E la repressione continua, le autorità iraniane minacciano il popolo con la pena di morte e le sentenze pesanti. I caduti hanno combattuto per i diritti civili e la libertà.

Bisogna rompere il silenzio e agire contro questa violenza inaudita. L’intero mondo ha già dimenticato i manifestanti e i mainstream non fanno che parlare degli accordi economici e dei conflitti tra gli stati, mentre il popolo soffre la repressione e vive in condizioni disumane causate dalla povertà.

Il flashmob si svolgerà il 20 dicembre alle ore 18 in Piazza Castello dal lato di Via Garibaldi.

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