La consigliera regionale Marta Bonafoni: “Occorreva coraggio, lo abbiamo avuto”.

“L’idea mi è venuta nel corso dell’ultima riunione con le Luche, dove andava in scena l’ennesimo film di tutte le volte in cui ci siamo ritrovate intorno a un tavolo a ragionare: massimo impegno politico della Regione Lazio per salvare la casa delle donne Lucha y Siesta, ma un milione di difficoltà per capire come, tra concordati fallimentari, sgomberi minacciati, distacchi delle utenze paventati. E un Campidoglio perennemente timido e, per usare un eufemismo, altalenante. A un certo punto mi si è accesa una lampadina: siamo sotto bilancio, occorre uno scatto di reni. O, come direbbero le Luche, semplicemente occorre coraggio”. Così la consigliera regionale Marta Bonafoni di Civica9, in un post su Facebook.

“E così il coraggio è arrivato- ha aggiunto- ma non il mio: quello di una Regione capace di fare le cose giuste, di ragionare e lavorare in squadra. Di far seguire i fatti alle parole. Una manciata di minuti fa, insomma, abbiamo approvato il bilancio regionale e là dentro ci sono 2,4 milioni di euro in grado di salvare l’esperienza di Lucha Y Siesta senza frammentarla e senza estirparla da quel quartiere dove tutti la amano.

La cosa più bella? Averlo fatto insieme al Presidente Nicola Zingaretti, all’assessora Giovanna Pugliese, alla presidente della cabina di regia di contrasto alla violenza di genere Cecilia D’Elia, ma soprattutto ad altri nove tra consigliere e consiglieri. Che voglio nominare tutti perché questa storia vale perché eravamo tante e tanti a chiedere di scriverla: Alessandro Capriccioli, Marta Leonori, Michela Di Biase, Eleonora Mattia, Marco Cacciatore, Gianluca Quadrana, Gino De Paolis, Daniele Ognibene, Fabio Refrigeri. Evviva. Sono felice. W Lucha che non si spegne”.

 

 

 

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