In tutto il mondo, i tifosi del fair play e dello sport per tutte e tutti si uniscono all’appello delle squadre e degli atleti palestinesi per il boicottaggio del marchio Puma. Puma è lo sponsor principale della Israel Football Association (IFA), che include e difende le squadre degli insediamenti israeliani. Questi insediamenti cacciano le famiglie palestinesi dalla loro terra, sono illegali e costituiscono un crimine di guerra secondo la Legge internazionale.

Nel mese di giugno scorso, gruppi in più di 20 paesi, l’Italia compresa, hanno partecipato alla prima giornata internazionale di azione contro Puma. Nei social media, #BoycottPuma è stato l’hashtag legato al marchio Puma più tweetato di quel giorno.

Ora parte il secondo round.

Sabato 26 ottobre, unisciti alla Giornata globale di azione #BoycottPuma!

Puma si sente sotto pressione. Per rispondere alle critiche, Puma rivendica in modo ridicolo un “impegno per l’uguaglianza universale”. Un “impegno per l’uguaglianza universale” deve voler dire non fare sport con l’apartheid! Puma deve quindi porre fine alla sponsorizzazione della Israel Football Association (IFA).

Quest’anno la coppa palestinese di calcio è stata rinviata indefinitamente perché Israele negava i permessi per partecipare alle finali in Cisgiordania a praticamente tutti i giocatori della squadra vincitrice della Lega di Gaza. Di recente, l’esercito israeliano ha fatto irruzione in un torneo di calcio a livello familiare nella Gerusalemme Est occupata impedendo ai giocatori di continuare.

Puma trae profitto dall’espansione infinita degli insediamenti illegali israeliani e dalla negazione da parte di Israele dei diritti umani di base dei palestinesi.

Partecipa alla seconda giornata internazionale #BoycottPuma, 26 ottobre

Sostieni le squadre palestinesi. Costringiamo la Puma a rispettare il suo dichiarato impegno per la giustizia sociale.