Les Misérables di Ladj Ly (Premio della giuria a Cannes 72 ex-aequo con il film brasiliano Bacurau)  è il debutto nel lungometraggio di un regista che narra ciò che ha visto nell’ambiente dove è vissuto: nato nel 1980, figlio di emigrati di origine malese, cresciuto a Montfermeil (Victor Hugo ambientò parte de “I miserabili” in quella stessa zona), Ladj Ly aveva già indagato la sofferenza della periferia parigina, in francese banlieue, con un documentario che parlava dei moti del 2005.“Les Miserables” riprende il titolo di un grande classico per illustrare  dove e in che modo vivono i miserabili del nostro presente, gitani ed emigrati di prima e seconda generazione.

Nel suo film, girato con mano sicura, Ladj Ly parla di tre poliziotti, due indigeni e uno immigrato, che  quotidianamente sorvegliano il quartiere-dormitorio di Montfermeil.  Un giorno, a causa del furto di un cucciolino di leone, appartenuto a un circo, si scatenano violenti tumulti  tra le forze dell’ordine e un’orda di adolescenti. Il piccolo ladro, un bambino immigrato, viene ferito da un poliziotto, mentre  un suo coetaneo filma la scena con un drone. Per evitare gravi conseguenze gli agenti iniziano la caccia al video,  commettendo delle scorrettezze.

Per il regista la storia è un’occasione per testimoniare il costo dei pregiudizi razziali e dell’intolleranza, da ambo le parti, in un ambiente che manca di sostegno culturale ed economico. Parigi può essere la punta dell’iceberg di un problema europeo che indica come, dietro  l’apparente evoluzione storica, poco è cambiato dalla metà del XIX secolo per le classi sociali escluse dall’accesso a un tenore di vita che includa rispetto e conoscenza.  La capitale si fa così laboratorio per la comprensione di quelle disparità sociali che portano alla violenza. Lady Ly chiude il suo lavoro con questa citazione di Victor Hugo: “Amici miei, tenete a mente questo, non c’è erba cattiva né uomini cattivi, ci sono solo cattivi  educatori”.  Indicazione che vede nella cultura e nella scuola uno strumento di soluzione.