L’Italia è più fedele alla nato che all’ONU e finchè ci sarà la nato non esisterà nessun Europa! Ecco due prime pillole dall’intensissima conferenza internazionale di Firenze sul bilancio storico dei 70 anni di nato che si è svolta il 7 aprile a Firenze al Teatro Cinema Odeon: “Uscire dal sistema guerra, ora!”. Sembrano riflessioni piuttosto forti quelle suggerite da Franco Dinelli di Pax Cristi.

Michel Chossudovsky, invece, ci ha spiegato in tono molto pacato che gli interventi militari sono associati ad atti concomitanti di sabotaggio economico e manipolazione finanziaria. L’obiettivo finale, dice il direttore del Global Research Centre del Canada, è la conquista sia delle risorse umane e naturali che delle istituzioni politiche. Il progetto egemonico degli states è di trasformare i paesi sovrani in territori aperti.

L’attacco prima mediatico e poi con le bombe sulla popolazione dell’ex Yugoslavia corrisponde al millimetro alle affermazioni dell’economista e analista politico. E vale anche per la Libia, mentre adesso è il Venezuela ed il suo presidente ad essere nel mirino del sistema nucleare-criminale atlantico neoliberista. Il problema di fondo è il falso storico della liberazione. L’Italia non è mai stata liberata: è stata occupata militarmente come il resto dell’Europa occidentale e conseguentemente quella orientale.

E “che dire della mancata sovranità alimentare del popolo africano?”, si chiede il prof. Franco Cardini nel suo applauditissimo intervento durante la tavola rotonda sulla cultura di pace. Il problema secondo lo storico è che la guerra è radicata nelle nostre radici culturali, da Mosè e Aronne a Troia, e che la Pace va conquistata.

La giornata è iniziata con la proiezione di un video a cura del coordinamento nazionale NO guerra – NO nato che ha ricostruito la storia del Patto atlantico, che tutti i presenti, compreso il generale Mini, hanno definito una non alleanza in quanto esiste un’unica struttura di comando in mano agli Stati Uniti. Nella conclusione della conferenza, dopo gli interventi del pubblico, è stata letta e tradotta oralmente la “Dichiarazione di Firenze”, che è stata scritta in inglese perché diretta non solo all’Italia ma anche a tutta l’Europa e che Pressenza pubblicherà quanto prima.

Chossudovsky e l’intero gruppo organizzatore della giornata ritiene che Firenze, sia per la sua storia sia per aver dato i natali a Don Milani, a Ernesto Balducci e Alberto L’Abate, come ha sottolineato fortemente Alex Zanotelli, potrebbe e dovrebbe essere la Città da cui riparte un movimento pacifista mondiale che, ci suggerisce Chossudovsky, non potrà essere collegato a nessuno schieramento politico e dovrà essere un movimento di protesta di massa capace di autofinanziarsi e di restare indipendente per non perdere la propria autonomia politica e intellettuale. In particolar modo, sottolinea ancora Chossudovsky, non dovrà chiedere finanziamenti come hanno fatto altre reti di protesta a Wall Street, a Rockfeller o a chiunque altro di lorsignori. Il movimento di massa dovrebbe integrare le manifestazioni contro il sistema guerra con una campagna contro le varie riforme economiche neoliberali. E’ ovvio che il capitalismo e il sistema neoliberista stanno riducendo alla povertà i popoli europei ed il resto del mondo. Secondo l’agenda neoliberista guerra e globalizzazione vanno di pari passo.

Gli obiettivi dell’Associazione “Per un mondo senza guerre”, del Global Research Centre e della rete di co-organizzatori sono:

  • il ritiro dei 29 paesi membri dalla nato, che porterebbe all’abolizione della stessa
  • la chiusura delle basi e installazioni militari USA di ogni stato membro nella nato
  • il ritiro di tutto il personale statunitense dei paesi membri della nato
  • il rifiuto dei paesi membri di pagare il finanziamento delle basi USA
  • il congelamento dei budget militari e il ricollocamento a programmi sociali civili delle risorse