Nel blog dei 5 stelle si legge: “Relativamente alla risposta: “Si, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere” hanno votato 30.948 (59,05%).
Relativamente alla risposta: “No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere” hanno votato 21.469 (40,95%).
La maggioranza ha pertanto deciso che il fatto è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere
”.

Da una parte è interessante la decisione di far scegliere la base del movimento, cosa che nessun altro partito avrebbe fatto. Ma perché non farlo anche su altre questioni molto importanti come l’aumento delle spese militari, la TAV, la chiusura dei porti….?  Forse i vertici hanno preferito lavarsi le mani e far scegliere su questo tema la base? Ma non è questo per me il punto decisivo.

In realtà è stato un voto su Salvini, sulla sua politica e quasi un referendum sulla scelta se continuare o no in questa coalizione di governo. E’ stato anche un voto sulla coerenza con i punti del proprio programma. Rispettiamo i nostri valori col rischio di far cadere il governo o rinunciamo ad essi per rimanere al potere?

Una caratteristica del M5s è stata sempre quella di avere diverse componenti, diverse “anime”. Con questa votazione ha vinto quella che, senza tanti giri di parole, possiamo definire pragmatica, rozza e conservatrice. Ha vinto la componente rabbiosa che vuole un governo forte e autoritario. Ha vinto la componente opportunista e pragmatica. Ha vinto quello stesso pragmatismo che è la caratteristica fondamentale dei partiti che hanno governato finora e che tanto sono stati criticati.

Ma il vero problema ora è che cosa faranno i milioni di persone che hanno votato e creduto nel movimento. Che cosa faranno tutti quelli che sono iscritti, sono stati eletti e sono molto attivi. Cioè che farà l’altra “anima” del M5S. Continuare ad appoggiare un governo che va contro i propri valori sarebbe una contraddizione insopportabile. Un’altra possibilità è deprimersi e rinunciare a essere attivi e protagonisti del cambiamento della società e della politica che si desidera; arrabbiarsi con gli attuali vertici del movimento; sentirsi traditi da tutti gli altri che hanno votato per salvare Salvini, farsi da parte e rinunciare a qualsiasi cambiamento, tornare cosi frustrati alla propria vita e lasciare il campo libero ai “cattivi”.

A me sembra che la strada migliore e più  interessante sia quella di riflettere profondamente, studiare le proprie contraddizioni e ripartire con un nuovo progetto. Perché no, anche creare eventualmente un altro movimento o partito che sia. Strada difficile ma percorribile. In questo caso la riflessione deve portare a individuare le priorità, i valori fondamentali su cui costruire questo nuovo cammino.

Soprattutto bisogna superare il pragmatismo: che senso ha percorrere una strada che per avere apparenti successi immediati deve fare compromessi, mettendo in discussione i propri valori fondamentali? Dove ci porterà questa strada nel futuro?

Il machiavellismo è stato quello che ha prevalso finora e ha permesso di creare quella mostruosità che è l’alleanza con la Lega, cioè con quanto c’è di più rozzo e primitivo oggi nella politica italiana.

La buona gente del M5S deve essere contenta che finalmente le contraddizioni si manifestino con chiarezza, non deprimersi per questo. Certo, si sono fatti errori di valutazione e anche gravi e si è data la possibilità a una destra rozza di avanzare, ma con una profonda riflessione si può cominciare a percorrere un nuovo cammino.

Il cambiamento, anche se faticoso, è necessario, perché “errare humanum est, perseverare diabolicum”.

Vi auguro che nella vostra riflessione e nelle vostre scelte vi guidino le aspirazioni più profonde e che prendiate la forza per realizzarle da quel futuro veramente umano che tutti desideriamo.