di Paul Craig Roberts, 9 dicembre 2018

Per proteggersi dal complesso militare/spionistico, il presidente Trump ha abbandonato la sua intenzione di normalizzare le relazioni con la Russia. Così come l’ideologia neo-conservatrice ha bisogno dell’egemonia statunitense, il complesso militare/spionistico ha bisogno di un nemico per giustificare il budget annuale di 1.000 miliardi di dollari. I regimi di Clinton, George W. Bush e Obama hanno trasformato la Russia in quel nemico. Trump intendeva cambiare questa situazione, ma glielo hanno impedito.

Russiagate è l’orchestrazione usata per costringere il presidente Trump a sottomettersi.

Come Stephen Cohen, alcuni altri ed io abbiamo sottolineato, il rischio di guerra nucleare derivante dal confronto orchestrato con la Russia è il più alto mai visto e la situazione attuale è più pericolosa che durante la Guerra Fredda. Durante la Guerra Fredda, sia Washington che Mosca lavorarono per ridurre le tensioni e costruire la fiducia, ma nel XXI secolo Washington ha distrutto quella fiducia.

I russi sono stati molto pazienti e hanno evitato la belligeranza in risposta agli insulti e alle provocazioni di Washington, ma ora annunciano che “la pazienza russa è alla fine”.

Andrey Kortunov dà la colpa a Trump, ma il problema sono i neo-conservatori, il complesso militare/spionistico, e i media ‘presstitute’, una combinazione che si è dimostrata troppo potente per qualsiasi presidente. Il Partito Democratico e la sinistra liberal/progressista sono complici della tragedia. Hanno permesso al loro odio di sovvertire il giudizio, con la conseguenza che la guerra nucleare minaccia di nuovo la vita sulla terra.

 

Traduzione di Leopoldo Salmaso