L’Alto commissariato per le Nazioni Unite per i diritti umani fa pressioni sul governo del Cile, chiedendo alla magistratura un’inchiesta sulla morte del giovane di 24 anni della comunità mapuche ucciso da un agente di polizia in circostanze da chiarire.
L’agenzia Onu, in una nota diffusa via social, ha anche assicurato che continuerà a monitorare la vicenda da vicino.
Camilo Catrillanca è morto la settimana scorsa mentre rientrava a casa dal lavoro, raggiunto da un colpo di pistola
alla testa. In quell’area, un’unità speciale della polizia stava conducendo un’operazione per disarticolare una banda di
trafficanti di automobili rubate. Subito sono seguite proteste di piazza delle comunità mapuche, che da tempo lamentano abusi e discriminazioni di parte del governo. A peggiorare le cose, il fatto che i militari coinvolti hanno cancellato le immagini video dell’incidente, riprese dalla telecamera posta sul casco di ordinanza. Due alti dirigenti ieri si sono dimessi per questo.
La vicenda ha così raggiunto i vertici della politica, a cui la piazza già ha chiesto le dimissioni. Ieri, a chiedere verità
e’ intervenuta anche la ex candidata di Frente Amplio alle ultime presidenziali, Beatriz Sanchez. E lo ha fatto dal palco della prima edizione del Forum mondiale del pensiero critico, organizzato dal Consiglio latinoamericano di coscienza sociale (Clacso). Sanchez ha chiesto giustizia per i mapuche e per Catrillanca, rivendicando poi più diritti per tutti, a partire dall’istruzione pubblica gratuita.