Mercoledì 7 novembre il neo presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha annunciato un altro nome che farà parte della compagine di governo; l’attuale presidente del Fronte parlamentare agricolo e zootecnico del Congresso nazionale, Tereza Cristina, è stata nominata dall’FPA (Frente Parlamentar Agropecuária) per la carica di ministro dell’agricoltura. Come già era stato previsto, la neo ministra appartiene al mondo dell’agribusiness, è ingegnere agrario e importante donna d’affari.

Non stupisce che Tereza Cristina sia stata una delle principali sostenitrici del dibattito che ha portato il progetto di legge 6.299 del 2002[1] (PL do Veneno) a fare enormi passi avanti nel dibattito parlamentare. La Lei 6.299 rende molto più flessibili le norme per l’utilizzo di prodotti chimici in Brasile, di fatto arricchendo le grandi aziende produttrici di questo prodotti. Questo progetto di legge, che per 16 anni era stato bloccato grazie alle continue pressioni di ambientalisti ed esperti sanitari, oggi sembra molto vicino ad ottenere l’approvazione da parte dei due rami del parlamento. Come sempre le argomentazioni a sostegno dell’approvazione della legge si sono focalizzate sulla necessaria modernizzazione dell’agricoltura brasiliana, che deve essere più competitiva, e sui grandi benefici economici che ne deriverebbero per il paese nel suo complesso.

Il ruolo di primo piano di T. Cristina in questa vicenda le è valso il soprannome “Musa do Veneno”, “onorificenza” conferitale dai colleghi del Frente Parlamentar da Agropecuária di cui è leader.

Secondo Reporter Brasil[2] la deputata federale ora ministra dell’agricoltura ha ricevuto diversi finanziamenti e donazioni da parte di aziende produttrici di erbicidi e pesticidi, come ad esempio la cooperativa industriale Coplana, azienda che distribuisce prodotti chimici in sette città nello stato di San Paolo. La stessa cooperativa già aveva sostenuto Tereza Cristina nelle elezioni del 2014 con ingenti finanziamenti. In questa tornata elettorale, sempre secondo Reporter Brasil, il maggior finanziatore della campagna della ministra è stato Celso Grieseand, uno dei proprietari di Sementes Tropical[3], gigante agricolo della produzione di soia, grano, fagioli e cotone che, peraltro, commercializza prodotti chimici della multinazionale Syngenta. Altri finanziamenti sono stati concessi dal Presidente della Commissione nazionale per i cereali, le fibre e piante oleose della confederazione nazionale dell’agricoltura[4], Luis Alberto Moraes Novaes. Quest’ultimo è inoltre membro del consiglio di amministrazione della Fundação MS, dello stato del Mato Grosso do Sul[5]. La fondazione si occupa di efficienza dei pesticidi e di altri prodotti chimici utilizzati in agricoltura, spesso fornendo supporto scientifico e di ricerca alle aziende produttrici di tali prodotti.

Sono molti i sostenitori di Cristina; la ministra ha infatti ricevuto finanziamenti anche dal vice presidente della Sociedade Rural Brasileira, dal vice presidente della Cooperativa dos Cotonicultores de Campo Verde (Cooperfibra) e da altri privati legati al mondo degli agrochimici.

Come promesso da Bolsonaro, la produzione agricola brasiliana è stata posta nelle mani delle grandi aziende agricole e delle multinazionali agrochimiche. Ciò che è certo è che i danni che potrebbero essere causati da questa infelice congiuntura politico-economica non sono quantificabili e non saranno limitati ai vasti confini brasiliani.

 

[1] Legge “sulla ricerca, la sperimentazione, la produzione, il packaging e l’etichettatura, trasporto, magazzinaggio, commercializzazione, propaganda commerciale, utilizzo, importazione, esportazione, rifiuti finali e imballaggi, registrazione, classificazione, controllo, ispezione e controllo degli agrochimici, dei loro componenti e affini”

[2] https://reporterbrasil.org.br/2018/09/musa-do-veneno-deputada-tereza-cristina-recebe-doacoes-de-empresarios-ligados-a-agrotoxicos/

[3] http://www.sementestropical.com.br/site/

[4] Comissão Nacional de Cereais, Fibras e Oleaginosas da Confederação Nacional da Agricultura e Agropecuária (CNA)

[5] http://www.fundacaoms.org.br/