Il Consiglio Comunale della Città di Torino voterà lunedì 29 ottobre 2018 una Mozione contro la Torino-Lione che impegnerà la Sindaca Chiara Appendino e la Giunta Comunale a chiedere al Governo di orientare il suo operato di valutazione del progetto della Torino-Lione in modo trasparente, a partire dalla ridiscussione degli accordi con lo Stato francese.

Ma oltre al metodo di lavoro, gli obiettivi che la Città di Torino indicherà al Governo sono le politiche innovative per il trasporto locale e regionale, in grado di dare le risposte alle esigenze di mobilità prioritarie dei cittadini in questo modo:

– destinare tutti i fondi previsti per la Torino-Lione -parte internazionale e parte italiana- alla mobilità collettiva alternativa e sostenibile nei territori della Città Metropolitana di Torino e della Regione Piemonte,

– promuovere l’utilizzo dell’intera linea esistente tra Torino e Modane.

Per l’ottenimento di questi obiettivi la Mozione si è espressa chiaramente, il Governo dovrà assumere decisioni in forte discontinuità con il passato, attraverso:

– la sospensione delle attività dell’Osservatorio Tecnico Torino-Lione in attesa di ridefinirne obiettivi e funzioni, cancellando intanto il ruolo delCommissario Straordinario del Governo attualmente rappresentato da Paolo Foietta,

– la sostituzione del Direttore Generale di TELT Mario Virano atto che, ai sensi dell’Art. 13  dello Statuto di TELT, può essere adottato “senza preavviso né indennità e senza necessità di un giustificato motivo”. Questa legittima decisione è indispensabile dopo che il Direttore Generale ha annunciato il lancio di bandi di gara per oltre € 5 miliardi senza che i finanziatori di TELT (Italia, Francia e Unione Europea) abbiano dichiarato di disporre di questi importi,

– il blocco di qualunque operazione indirizzata all’avanzamento dell’opera fino al termine delle valutazioni governative (Analisi Costi-Benefici) e di conseguenza la sospensione della Delibera CIPE n. 67 del 7 agosto 2017 per la quale è stato depositato un ricorso presso la Corte dei conti.

QUI IL TESTO DELLA MOZIONE