Il testo della lettera inviata dalle associazioni aderenti a “Carta di Roma” all’attenzione dell’Amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini e alla Direttrice del Tg2 Ida Colucci sulla mancata messa in onda del reportage sui migranti in Grecia e Bosnia.

Alla c.a. dell’Amministratore delegato della Rai dott. Fabrizio Salini

Alla c.a. della Direttrice del Tg2 dott.ssa Ida Colucci.

In qualità di aderenti all’associazione “Carta di Roma” e di rappresentanti della società civile esprimiamo sconcerto per la mancata messa in onda, prevista sabato 20 ottobre su Rai2, del reportage di Valerio Cataldi sulla situazione dei migranti e dei richiedenti asilo, migliaia dei quali minorenni, sull’isola greca Lesbo e nella città bosniaca di Bihac. 

Le motivazioni addotte dalla direzione del Tg2, riguardo a una presunta inadempienza dell’autore rispetto alle regole deontologiche della Carta di Treviso che sarebbe consistita nel non aver reso irriconoscibili mediante schermatura i minorenni ripresi nel documentario, appare pretestuosa e anche surreale essendo l’autore, tra l’altro, presidente dell’associazione “Carta di Roma”, essa stessa una carta deontologica. Inoltre uno degli estensori della Carta di Treviso, Franco Elisei, dopo aver visionato il reportage, ha affermato che lo scopo della Carta di Treviso è di tutelare i minori, contestualizzando i principi della stessa Carta. In questo caso i minori sono tutelati proprio dalla decisione di pubblicare le loro storie e i loro volti, piuttosto che di nasconderle.

Si è trattato di una decisione senza precedenti, considerata la lunga e meritoria serie di servizi sui minorenni a rischio o in zone di conflitti mandati in onda negli ultimi anni dal Tg2, alcuni dei quali a firma dello stesso Cataldi.

Lesbo e Bihac sono i due luoghi dove oggi le condizioni di vita dei migranti e richiedenti asilo sono più drammatiche e i mass media non forniscono un’informazione sufficiente per comprendere il dramma che vivono migliaia di persone e migliaia di bambini. È per questo che il reportage “Prigionieri dell’isola” rappresenta un’importante testimonianza di cui il Servizio Pubblico deve consentire la visione.

Per queste ragioni chiediamo alla direzione del Tg2 la messa in onda tempestiva e integrale del reportage in questione.

Distinti saluti

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