“Le istituzioni globali non stanno lavorando per l’obiettivo ‘Fame Zero’, stanno lavorando per la fame”. Così Ramona Dominicioiu, leader contadina rumena, attivista dell’organizzazione internazionale ‘La via Campesina’, oggi durante una conferenza stampa organizzata alla Camera da un gruppo di associazioni e ong. Le parole di Dominicioiu arrivano nella giornata mondiale del Cibo, a margine di giorni di discussione in cui oltre 300 leader di organizzazioni indigene, contadine, di donne e di consumatori riuniti alla Fao hanno prodotto un report sull’applicazione delle linee guida per il diritto al Cibo, adottate all’unanimità dai paesi membri nel 2004. “Siamo arrivati alla conclusione che quello al cibo è il diritto più violato a livello globale, ma anche quello che più di ogni altro ci tiene insieme- ha affermato Dominicioiu- e intendiamoci, quando parliamo di diritto al cibo non si tratta di donazioni concesse ai poveri, ma di consentire ai popoli di accedere alle proprie risorse naturali, alle terre, ai mezzi di produzione“. “Crediamo che il contesto sia davvero ostile, le nazioni non vogliono più assumersi responsabilità su diritti umani di migranti e rifugiati- ha dichiarato inoltre Dominicioiu- Questi ultimi sono spesso vittimizzati, ma è proprio da loro che possono venire eventuali soluzioni”.

Secondo un documento distribuito durante la conferenza, i governi, anche quello italiano, “considerano ancora troppo poco” il ruolo dei mercati integrati nei territori, “dai quali transita l’80 per cento del cibo consumato nel mondo”. “In particolare- prosegue la nota- trattati di libero scambio come il Ceta o gli Epa, che l’Europa sta moltiplicando con i propri principali partner commerciali mettono la difesa della sovranità alimentare, dell’accesso all’acqua per tutti, dell’ambiente e dei diritti delle comunità in secondo piano rispetto agli interessi di poche grandi imprese”.

La ‘Via Campesina’ è un movimento che riunisce realtà contadine di tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere politiche agricole e alimentari solidali e sostenibili. Dal 2008, l’organizzazione ha promosso presso le istituzioni internazionali una dichiarazione dei diritti dei contadini, che è stata adottata dal Consiglio dei diritti umani a Ginevra lo scorso mese. La proposta dovrà essere discussa ora dall’assemblea delle Nazioni Unite a New York: “La nostra dichiarazione sarà presentata il 25 ottobre a New York dalla Bolivia- spiega Dominiciou- che è il paese che presiede a questo processo. Dopo la presentazione della carta, una delegazione sarà a New York nel periodo in cui gli Stati membri dovranno prendere le loro decisioni al riguardo, tra il 25 ottobre e il 21 novembre”.

 

 

L’articolo originale può essere letto qui