Amal Fathy è una donna coraggiosa, un’attivista egiziana che si occupa principalmente di sensibilizzare l’opinione pubblica su casi di persone detenute in Egitto semplicemente per aver preso parte ad una manifestazione o per aver espresso la propria opinione sui social media. In un post su Facebook ha parlato delle molestie e delle violazioni nei confronti delle donne e per questo ha pagato un prezzo molto alto. Dall’11 maggio è in carcere e rischia una condanna fino all’ergastolo.

L’accanimento nei suoi confronti è dovuto anche, o forse soprattutto, al suo legame con la famiglia di Giulio Regeni, essendo la moglie di Mohamed Lotfy, cittadino svizzero, ex ricercatore di Amnesty International e attuale direttore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (ECRF), una organizzazione per i diritti umani in Egitto che sin dal primo momento si è occupata del caso del ricercatore di Fiumicello ucciso al Cairo dopo aver subito innumerevoli torture. Amal oggi e lunedì 13 agosto comparirà davanti al tribunale che dovrà giudicarla.

Per rinnovarle vicinanza e sostegno il collettivo Giulio Siamo Noi, dopo aver ideato un’iniziativa di protesta, lanciando una staffetta del digiuno per Amal, come aveva chiesto la mamma di Giulio Paola Deffendi, invita tutti coloro che hanno aderito alla campagna Verità per Giulio Regeni, a farle sentire che non è sola inviandole una mail ed un fiore giallo.

Noi di Articolo 21 abbiamo aderito e rilanciamo l’appello che trovate di seguito.

L’11 e il 13/8 sono previste due udienze per #AmalFathy.

Unitevi a noi per inviarle un fiore e dirle del nostro amore. Scrivete una mail a

ambegitto@gmail.comambasciata.cairo@esteri.it

cc
federica.mogherini@ec.europa.eu

Questo è il testo da inviare:

Dearest Amal,

We fastened and prayed for you and your sake, because we all know you have been imprisoned far away from your husband and your beloved baby. We all know you are not well and that you are frightened; we all know you have been jailed since may 11th and that soon other important court dates are expected to be held. They will decide for you: your freedom and your imprisonment depend on them.

Your only guilt is to be the wife of Mohamed Lofty legal advisor of the Regeni’s family and chief director of the ECRF.

We are sending you a flower symbol of beauty strength and freedom, to let you know that you are not alone, that we are by your side and we will never give up fighting for you.

With love.

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Cara Amal,

abbiamo digiunato e pregato per te, perché ti sappiamo imprigionata, lontana da tuo marito e dal tuo bambino. Sappiamo che non stai bene di salute e che sei spaventata. Sappiamo che sei in carcere dall’11 maggio e che presto avrai altre udienze nelle quali si deciderà sulla tua prigionia o sulla tua liberazione.

Sappiamo che la tua unica colpa è quella di essere la moglie di Mohamed Lotfy, consulente legale della famiglia Regeni e direttore dell’Ecrf.

Vogliamo inviarti un fiore simbolo di bellezza, forza e libertà per farti sapere che non sei sola, che siamo sempre dalla tua parte e non smettiamo di lottare per te.

Con amore

 

L’articolo originale può essere letto qui