Ecco quel che si legge nel contratto di governo M5S e Lega in merito all’acqua pubblica  « È necessario investire sul servizio idrico integrato di natura pubblica applicando la volontà popolare espressa nel referendum del 2011, con particolare riferimento alla ristrutturazione della rete idrica, garantendo la qualità dell’acqua, le esigenze e la salute di ogni cittadino, anche attraverso la costituzione di società di servizi a livello locale per la gestione pubblica dell’acqua. La più grande opera utile è restituire ai cittadini una rete di infrastrutture idriche degne di questo nome. È necessario dunque rinnovare la rete idrica dove serve, bonificare le tubazioni dalla presenza di amianto e piombo, portare le perdite al minimo in modo da garantire acqua pulita e di qualità in tutti i comuni italiani».  Ricordo inoltre che l’acqua pubblica è la seconda stella del M5S, cioé la priorità all’apice della specificità politica e socioculturale del Movimento.


La formula utilizzata, mia sottolineatura, lascia intendere che quel che caratterizzerebbe una politica dell’acqua pubblica è restituire ai cittadini una rete di infrastrutture idriche degne di questo nome,  bonificare le tubazioni dalla presenza di amianto e piombo, portare le perdite al minimo in modo da garantire acqua pulita  di qualità in tutti i comuni italiani.
In altri termini l’essenziale dell’acqua pubblica che interesserebbe gli Italiani sarebbe “garantire acqua pulita  di qualità in tutti i comuni italiani”.  Il resto (aziende pubbliche, proprietà pubblica delle acque, finanziamento pubblico delle molteplici opere infrastrutturali e di servizi; controllo e regolazione pubblica dell’uso dell’acqua, partecipazone reale dei cittadini al governo dell’acqua…) sarebbe ideologia,  modalità  veterostataliste da abbandonare, illusioni democratiche visto che (secondo Casalegno) non avremmo più bisogno di parlamenti rappresentativi la “vera democrazia” essendo nel web!
Queste tesi  sono difese e promosse da più di trentanni dal mondo del business e della finanza nel nome dell’efficienza e dell’efficacia. Il che ha condotto la stragrande maggioranza delle classi politiche dirigenti, anche in seno a quelle forze che nel passato sono state “dette” di sinistra, a moltiplicare e generalizzare la  creazione di “società di servizi locali”  tipo SpA e di “autorità idriche pubbliche” locali  regionali e nazionali  che  hanno popolatoquesti ultimi anni  il paesaggio idrico istituzionale italiano (fino all’ultima creatura rappresentata dall’astrusa ARERA). Queste autorità hanno di pubblico solo l’etichetta, Il loro compito essenziale è di salvaguardare e promuovere il carattere concorrenziale del “mercato idirico nazinale” e sostenere lo sviluppo dell’industria idrica nazionale.
Aspettiamo dunque di conoscere le proposte precise del governo. Per coloro interessati/e ad approfondire le quesioni sollevate vedere  Ripensare l’acqua 27 tesi