Come si può immaginare che un Paese cresca, si evolva e si sviluppi se il 42,7 per centro della sua popolazione non sa leggere né scrivere né far di conto? Se solo il 36 per cento delle sue bambine riesce a terminare il ciclo di studi primario? Accade in Senegal, dove la disparità tra i sessi è ancora molto forte, e anche le diseguaglianze. Qui Green Cross Italia lavora per riportare le donne, le ragazze e i ragazzi sui banchi di scuola, per fornire loro gli strumenti per condurre le attività agricole, gestire la vendita al mercato dei prodotti alimentari, progredire nel percorso di emancipazione. Sono questi alcuni degli obiettivi del progetto “En Marché, supporto all’agricoltura sostenibile, alla sicurezza alimentare e alla commercializzazione nella regione di Matam”, avviato con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese in tre villaggi della comunità rurale di Nejuidijone.

Seguite dagli insegnanti del ministero dell’istruzione senegalese, con la supervisione dei direttori delle scuole locali, 240 donne hanno da poco concluso in classe la formazione di base, totalizzando un tasso di frequenza elevatissimo, il 95 per cento, a dimostrazione del fatto che questi corsi sono molto apprezzati dalla popolazione locale. Dopo tre mesi le studentesse hanno imparato a leggere, a scrivere parole complesse, a contare e nel 65 per cento dei casi anche a fare calcoli.

Per loro adesso è arrivato il momento di andare nei campi, dove sono installati i sistemi fotovoltaici e quelli per l’irrigazione, e prendere in mano i manuali di formazione sulle tecniche agricole e per il mantenimento in efficienza degli impianti. In questi giorni Green Cross ha anche dato il via ai corsi di alfabetizzazione rivolti a 250 ragazze e ragazzi: saranno impegnati per sette mesi, dodici ore a settimana, per imparare a leggere, scrivere e far di conto in lingua francese, requisito fondamentale se si vuole cercare un lavoro.

In Senegal in teoria l’istruzione è alla portata di tutti, grazie alle sviluppate strutture scolastichespiega la coordinatrice dei progetti Africa di Green Cross Elena Seina –. In pratica però, tale opportunità è preclusa a coloro che non hanno un reddito familiare dignitoso. Ma se si vuole rafforzare la resilienza degli abitanti dei villaggi e cioè la loro capacità di resistere ai cambiamenti climatici, affrontare le difficoltà causate dallo spopolamento, aumentare la produttività dei terreni, l’unica strada è lo sviluppo non solo economico ma anche e soprattutto della persona. È per questo che grazie al sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese interveniamo per riportare sui banchi di scuola le donne e i ragazzi dei villaggi”.

 

Green Cross Italia