Lettera aperta di C.Li.Va. (Comitato per la Liberta di Scatta Vaccinale) ai sindacati

 

“I vaccini sono sicuri”                                   

“I vaccini si possono rendere obbligatori per la tutela della salute pubblica”

“I vaccini sono indispensabili per tutelare gli immunodepressi”

 

Quante volte abbiamo sentito rispondere in questo modo a chi, come noi, si oppone all’obbligo vaccinale?  Ogni giorno non c’è programma TV, quotidiano, o sito internet, che non ci ripeta quanto i vaccini devono essere obbligatori e quanto i medici, unici deputati a poter parlare dell’argomento, siano unanimi sul giudizio positivo al Decreto Lorenzin e la sua conversione in Legge 119/2017.

Apprendiamo con stupore quindi le ultime dichiarazioni dei rappresentanti dei principali sindacati della sanità e dei dipendenti pubblici, riportate sul Corriere di Bologna, in riferimento alla delibera regionale dell’Emilia Romagna che introduce l’obbligo vaccinale per Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella  per gli operatori sanitari che lavorano in alcuni reparti ospedalieri.

“Non abbiamo firmato perché è un provvedimento coercitivo”

“Siamo favorevoli alla vaccinazione ma sarebbe stato più utile trovare un’alleanza con gli operatori”

“Non si può imporre. Viene meno l’autodeterminazione sancita dalla Costituzione”

Ci saremmo aspettati, da coloro che ogni giorno ci etichettano come genitori scriteriati, pazzi e incoscienti, una copertura vaccinale del 100%! Coloro che concordano nell’escludere bambini sani da asili nido e scuole dell’infanzia, sono i primi che non si vaccinano? Forse le nostre perplessità, che stiamo cercando di esplicitare con fatica da più di un anno, sono proprio le stesse che hanno anche coloro che difendono “senza se e senza ma” i vaccini, quando si tratta di bambini?

Anche noi genitori siamo sempre stati “favorevoli alle vaccinazioni”, ma non accettiamo un obbligo ingiustificato e non accettiamo esclusioni di bambini sani dalle comunità scolastiche, con i conseguenti danni incalcolabili che si porterebbero dietro.

Per i medici, secondo la delibera, nessun rischio del posto di lavoro. Solo il rischio di avere “una limitazione a svolgere attività sanitaria nelle aree a rischio”.

Nessun rischio licenziamento.

Nessun rischio sanzione.

Nessun rischio di discriminazione, come per i nostri bambini.

Ci chiediamo come sia possibile che proprio coloro che oggi dichiarano “NON CONFORMI” i nostri figli, si ribellino ad un obbligo vaccinale (peraltro di “soli” 4 vaccini, contro i 10 previsti della L.119) e, contemporaneamente, violino tutte le norme sul consenso informato non prescrivendo esami pre vaccinali, non richiedendo preventive titolazioni anticorpali e non fornendo validi e soddisfacenti colloqui per rispondere con calma e serenità ai dubbi di noi genitori.

Ci aspettiamo un’altrettanto ferma e netta presa di posizione nei confronti del diritto all’autodeterminazione esercitata dai genitori nei confronti dei propri figli!

Sono mesi che chiediamo un confronto con i medici, fatto di un sano dialogo che possa portare ad un’adesione consapevole ed informata alla pratica vaccinale; tutto l’opposto di quello che sta comportando la Legge 119 e le sue coercizioni immotivate.

Nessuno, oltre a noi, fino ad oggi ha alzato un dito contro questa Legge pericolosa, ingiusta e discriminatoria!

Nessuno che abbia detto una parola su quello che può passare un bimbo che improvvisamente viene allontanato dalla scuola senza motivo.

Nessuno che si sia fermamente opposto all’accanimento che si è creato sull’applicazione immediata e frenetica delle esclusioni scolastiche.

Nessuno che si sia fermato a cercare di capire cosa ci spaventa, nei nuovi obblighi imposti.

Ma si spendono parole e comunicati stampa per affermare la propria “contrarietà alle decisioni unilaterali e al non utilizzo del metodo partecipativo”, quando l’obbligo viene esteso agli adulti per mantenere il posto di lavoro.

Vi chiediamo con quale coraggio, soprattutto da oggi, giustificherete – anche con il Vostro silenzio assenso – le sanzioni per la mancata vaccinazione, e la conseguente comunicazione alla scuola di interrompere la frequenza di questi bambini, sapendo perfettamente che sta venendo meno ogni diritto fondamentale in tema di libertà di cura, di autodeterminazione e di diritto all’istruzione.

Il direttivo C.Li.Va.