Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Comitato Acqua Pubblica di Torino, oltre agli organi di informazione, agli organismi pubblici elencati di seguito:

Sindaca di Torino,

Assessore all’Ambiente, Comune di Torino

Presidente  IX Commissione consiliare Servizi Pubblici Locali, Comune di Torino

Presidente VI Commissione consiliare Ambiente,  Comune di Torino

Presidente ATO3Torinese

Procura presso la Corte dei Conti del Piemonte

Presidente TAR Piemonte, 

Procura presso il Tribunale di Torino

SMAT – Appalto del 1° lotto del Collettore Mediano – Opacità contro trasparenza

Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino è venuto a conoscenza di quanto segue:

il 27 marzo 2009 con la deliberazione n. 349,  l’Autorità d’Ambito Torinese per il Servizio Idrico Integrati ATO3,  deliberava il Piano d’Ambito  2008-2017  comprendente la realizzazione dell’opera n. 3186 Collettore Mediano per € 166.000.000,00.

Le direttive europee e la legge nazionale stabiliscono che i costi del Servizio Idrico Integrato siano coperti integralmente dalla tariffa (full cost recovery), e finora gli utenti SMAT avrebbero già pagato circa € 2 milioni per l’opera in oggetto (usiamo il condizionale perché non ci è stato possibile accedere a tutti  i relativi documenti).

Dalla deliberazione  ATO3 n. 527 del 15 maggio 2015 risulta che per l’opera in questione sono già stati spesi fino al 2009 € 1.761.677,  altri €  36.423 nel  2010, € 17.935 nel 2011,  95.032,37 nel 2012, € 88.553,94 nel 2013, 200.404,48 nel 2014, € 39.380,45 nel 2015 e  € 10.431 oppure 20.570 nel 2016 oltre alla previsione di € 12.170.400,00. Tutte queste somme hanno concorso  a determinare la tariffa annuale dell’acqua, e gli  utenti SMAT hanno quindi già pagato – in tutto o in parte – un’opera che non c’è.

Il 29 aprile 2016 ATO3 approva il Piano d’Ambito 2016-2033 comprendente la realizzazione della stessa opera n. 3186 Collettore Mediano già prevista nel precedente Piano d’Ambito 2009 per lo stesso importo di € 166.000.000,00.

Il 18 aprile 2016 – il giorno prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti – SMAT bandisce l’appalto del 1° Lotto del Collettore Mediano per  € 20.000.000,00  v. G.U. 5^ serie spec Contratti pubbl. n. 44. La documentazione della gara non è resa disponibile a tutti i potenziali concorrenti.

La categoria richiesta per l’ammissione alla gara è tale da limitare sensibilmente il numero delle aziende concorrenti che si riducono a 3 (tre) ATI Associazione Temporanea di Imprese. Un potenziale concorrente, che ha rinunciato in anticipo alla gara, espone una serie di perplessità sulle regole della gara stessa all’ANAC e alla stessa SMAT.

Il 17 giugno 2016 ANAC scrive in proposito a SMAT facendo presente che:” … non sono ammesse formule aritmetiche per l’attribuzione dei punteggi relativi alle offerte che, come quella in esame, siano tali da non rendere possibile l’attribuzione dell’intero range dei punteggi …”

SMAT sospende l’iter dell’aggiudicazione dell’appalto  che  riprenderà nel maggio 2017 con una Commissione che lavora ben 102 ore per esaminare le offerte,  stabilire il vincitore e la graduatoria.

Il 12 agosto 2017 il concorrente che si era autoescluso dalla gara, invia alla Sindaca Appendino, all’ANAC e a SMAT  una raccomandata che elenca errori, illegittimità e carenze    della  procedura di aggiudicazione dell’appalto, invitando SMAT a revocare l’appalto stesso per autotutela.

Il 25 settembre 2017 l’allora Amministratore Delegato SMAT firma la revoca dell’appalto senza darne motivazione alcuna, quando il Disciplinare di gara stabilisce che:

Art. 5.4. – SMAT si riserva il diritto di: […] * sospendere, reindire o non aggiudicare la gara motivatamente, senza diritto ad indennizzo;

La ditta “vincitrice” ricorre al TAR.

Il 28 novembre 2017 un’interpellanza dei gruppi consiliari “Torino in Comune” e “Direzione Italia” chiede  chiarimenti. L’Assessore Unia risponde leggendo una relazione predisposta da SMAT che non fa luce sull’intera vicenda, ma fornisce qualche ulteriore elemento di conoscenza. Cita ad esempio un sopralluogo di tecnici SMAT – ma non dice se erano i progettisti dell’opera –  che “ …sono riusciti ad individuare una soluzione alternativa che consente un risparmio di quasi 3 milioni di Euro sul primo lotto e di circa 13.650.000 Euro sul secondo lotto.” (sic!)

Sembra che SMAT si accinga ora a indire nuovamente un appalto per il 1° lotto (€ 19.000.000)  e un nuovo appalto per il 2° lotto (€ 50.000.000) del Collettore Mediano.

Quanto sopra è solo una parte, non irrilevante, emersa dall’opacità di gestione SMAT dell’Appalto del 1° Lotto del Collettore Mediano, ma sembra che una situazione analoga si configuri anche nel Progetto dell’Acquedotto Valle Orco del costo di € 206.300.000,00 opera che ancora non c’è ma per la quale sarebbero già stati recuperati in tariffa quasi € 32.000.000,00 senza che un tubo sia ancora stato posato.

Il costo pagato dall’utente per un’opera non realizzata, dove va a finire? Perché non viene restituito all’utente? Quanto sopra è da tempo noto a tutti i destinatari della presente. Perché non intervengono?

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino