Si è svolto a Milano, il 24 febbraio scorso presso la Camera del Lavoro, il convegno “Rifugiati e lavoro: le buone pratiche”: il lavoro come strumento di autonomia economica e dignità personale, Associazioni del Terzo Settore, Imprese e Istituzioni a confronto.

Il convegno, organizzato da Associazione Costituzione Beni Comuni, Camera del lavoro di Milano e Rete Scuole senza permesso e con il Patrocinio del Comune di Milano, è stato un’occasione di confronto sul tema del lavoro come chiave di volta primaria di ogni progetto di accoglienza: il lavoro come strumento per l’indipendenza economica e dignità delle persone, fonte di ricchezza per la società intera, opportunità di incontro e conoscenza per dissipare timori e paure.

In un momento come l’attuale in cui la narrazione sui migranti è sempre più distorta e strumentalizzata, poter raccontare le “buone pratiche” di avviamento al lavoro o di creazione di impresa, in cui i rifugiati sono soggetti attivi e portatori di valore per sé e per la società in cui vivono, permette di conoscere un’altra verità dell’ “emergenza profughi”: condividendo i risultati raggiunti, le criticità, le strade migliori da percorrere, gli ostacoli, anche legislativi, da superare, le necessarie sinergie tra pubblico e privato, le possibilità di replicare in altri contesti o su scala più vasta alcune esperienze particolarmente positive.

Numerose le esperienze proposte, tra queste quella di Africa Experience, ristorante veneziano nato dall’iniziativa di rifugiati politici e richiedenti asilo con l’idea di ripercorrere, attraverso il cibo, il loro itinerario di fuga. Quella di Mani e Terra, una cooperativa multi-etnica costituita da contadini e lavoratori calabresi e africani che quest’anno collaborerà con il consorzio Macramè nella gestione di un progetto di Parco fluviale della biodiversità su un terreno confiscato alla mafia situato nel comune di Rosarno. E ancora l’esperienza dell’Associazione Padova Accoglie che ha aperto due ristoranti, Strada Facendo e The last one, dove lavorano 15 richiedenti asilo puntando su una cucina di alto livello e volutamente multiregionale italiana.

Hanno raccontato inoltre la loro storia tante altre realtà di avviamento al lavoro con percorsi di formazione linguistica e professionale specifici come quello di Randstad Italia, Agenzia Quanta, Cooperativa Farsi Prossimo, Rete Scuole Senza Permesso e altri ancora. 
Attraverso lo scambio di informazioni e di esperienze, in gran parte innovative, il convegno ha voluto in sintesi aiutare i profughi a orientarsi nel trovare un lavoro vero, fornendo a chi opera in questo campo (gestori e volontari) strumenti che ne facilitino il compito e sensibilizzando i potenziali datori di lavoro, non solo privati ma anche del Terzo Settore. E infine dando all’opinione pubblica elementi concreti per capire come sia possibile attuare un’accoglienza e un’integrazione positive e proficue per tutti.