La riforma dell’ordinamento penitenziario è in dirittura d’arrivo. Dopo il parere della Commissione Giustizia della Camera è arrivato anche quello della medesima Commissione del Senato. Ora il testo è tornato al governo che dovrà approvarlo definitivamente, cosa non avvenuta nell’ultimo Consiglio dei Ministri.

“Si approvi la riforma prima che sia troppo tardi e che un eventuale cambio di governo possa cancellare questa importante occasione”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. “Nell’approvarla invitiamo il governo a non tener conto dei pareri restrittivi del Senato. Si abbia coraggio anzi – sottolinea il presidente di Antigonea – di andare nel senso di maggiore apertura”.

“Il sistema penitenziario italiano ha bisogno di questa riforma per poter rispondere in maniera più adeguata ai cambiamenti occorsi negli ultimi decenni e mettere al centro della pena la risocializzazione del condannato, investendo innanzitutto nelle misure alternative”.

“Non si abbia paura di populisti e razzisti – conclude Gonnella – e si porti a compimento questo percorso di riforma”.