In queste ultime settimane alcuni ospiti della Caserma Montello sono stati trasferiti senza preavviso e alcuna informazione. Di questi ultimi giorni la notizia di alcuni trasferimenti a Mediglia. Come si si trattasse di pacchi, oggetti da spostare e non di persone.

Abbiamo già chiesto formalmente incontri con la Prefettura di Milano, con  l’Assessorato delle Politiche Sociali del Comune e con il Presidente del Municipio 8 che ben conosce la positività di questa esperienza che ha contribuito alla crescita generale della zona ed ha evitato pericolose e strumentali contrapposizioni.
Fino ad oggi si sono mostrate disponibili a incontrarci solo le istituzioni comunali mentre la Prefettura tace e non risponde alle nostre richieste.
I trasferimenti avvengono senza alcun preavviso se non di uno/due giorni e le persone interessate, all’oscuro di tutto, sono costrette a mettere in discussione percorsi di integrazione così faticosamente costruiti: corsi scolastici, di apprendimento lavorativo se non di lavoro già in essere, relazioni sociali sviluppati nella zona, attività sportive (tornei di calcio – Black Panthers), addirittura l’inserimento di una bimba presso un asilo del quartiere.

In questi mesi, dal giorno della grande festa di accoglienza del Novembre scorso, si sono costruiti  percorsi di conoscenza e di “scambio” con i cittadini e le strutture della zona (scuole, parrocchie, associazioni) al fine di “accogliere” nel senso vero del termine persone in difficoltà e per superare timori e pericolose contrapposizioni preventivate dai soliti fomentatori di professione.

Siamo riusciti a costruire un’esperienza importante per tutta la città e per tutta Italia e soprattutto per gli ospiti che si sono sentiti trattati degnamente, alla pari e anche con tanto affetto.

I nuovi cittadini di Zona 8 ospiti della Montello  devono essere informati, sentiti ed ascoltati ed il loro trasferimento deve tener conto del loro parere. Non dovranno essere trasferiti oltre i confini milanesi per  evitare di vanificare un percorso così faticosamente costruito.

Non comprendiamo il silenzio e la mancata volontà di confrontarsi proprio  da parte di chi ha la responsabilità della gestione del Centro di Accoglienza Straordinaria di Via Caracciolo e chiediamo alla prefetta Luciana Lamorgese un incontro urgente per discutere di questa situazione.

 

Comitato Zona 8 Solidale

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