Dopo otto mesi d’ingiusta prigionia Ibrahim Mudawi, uno dei più noti e autorevoli difensori dei diritti umani del Sudan, è stato scagionato da ogni accusa e rilasciato, insieme ad altri cinque colleghi, la sera del 29 agosto.

Arrestato il 7 dicembre 2016, Mudawi non avrebbe dovuto trascorrere in carcere neanche un giorno. Ma se non fosse stato per la mobilitazione in Sudan e nel mondo in suo favore, avrebbe potuto rischiare l’ergastolo se non addirittura la pena di morte per le accuse false e pretestuose di “minaccia al sistema costituzionale” e “guerra contro lo stato”.

Mudawi è docente di Ingegneria all’Università di Khartoum, ma soprattutto è il fondatore ed ex direttore dell’Organizzazione per lo sviluppo sociale del Sudan. Sia lui che la sua Ong sono stati più volte oggetto dei tentativi del governo sudanese di criminalizzare l’impegno in favore dei diritti umani.