Martedì 6 giugno, alle ore 14,20 presso la sala stampa della Camera dei Deputati, il Comitato Italiano per la liberazione di Milagro Sala partecipa a una conferenza stampa in merito alla situazione dei Diritti Umani in Argentina.

Sarà presente Eduardo Tavani, giurista argentino che ha seguito diversi processi per lesa umanità e legale di Milagro Sala, Riccardo Noury Portavoce di Amnesty International, Giovanna Martelli deputata Articolo Uno, Federico Palumbo (documentarista) per il Comitato italiano per la liberazione di Milagro Sala.

Per partecipare alla conferenza stampa è necessario confermare la propria presenza inviando una mail entro lunedì 5 all’indirizzo segreteriaonmartelli@gmail.com, specificando nome e cognome dell’interessato. Per gli uomini è richiesta la giacca.

Milagro Sala, fondatrice e leader dell’organizzazione sociale argentina Tupac Amaru, oltreché deputata del Parlasur, è detenuta illegalmente, insieme ad altri componenti del movimento sociale, dal 16 gennaio 2016. Nonostante gli appelli di Amnesty International e una risoluzione da parte del gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie delle Nazioni Unite, continua ad essere la prima prigioniera politica del Governo del Presidente Macrì.

Milagro Sala è la leader dell’organizzazione Tupac Amaru, il collettivo di base popolare e indigeno che lotta per i diritti economici, sociali e culturali nella provincia di Jujuy e in tutta l’Argentina. L’organizzazione è stata fondata negli anni Novanta nella città di San Salvador de Jujuy. Questa provincia ha indicatori sociali sotto la media nazionale e per questo il lavoro dell’organizzazione si è concentrato sull’empowerment dei gruppi più vulnerabili.

Dal 2004, attraverso la gestione di programmi nazionali e provinciali, l’organizzazione sociale gestisce la costruzione di abitazioni, fornisce servizi sanitari e per l’istruzione, sviluppa attività di produzione e genera occupazione per oltre 4.500 persone, organizzate attraverso cooperative di lavoro.

Tanto la risoluzione del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite quanto l’Organizzazione degli Stati americani hanno definito la detenzione come illegale. In particolare, il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite ha stabilito che la detenzione della signora Milagro Sala è arbitraria e quindi ha chiesto al Governo argentino di rilasciarla immediatamente. Il gruppo ha stabilito altresì che era stata messa in atto una rete di accuse a catena e di processi indiziari per sostenere la detenzione a tempo indeterminato. Le conclusioni del gruppo sottolineano che in questo caso è stata violata l’indipendenza della magistratura. Inoltre, analizzando le ragioni giuridiche per cui Milagro Sala è privata della libertà, il gruppo ha concluso che non vi sono motivi legali per giustificare la sua detenzione.

In Argentina si sono costituiti cinquanta comitati per la liberazione di Milagro e una decina all’estero, tra cui il Comitato italiano per la liberazione di Milagro Sala.

In Italia oltre a molteplici iniziative per far conoscere l’opera della Tupac Amaru e denunciare la detenzione arbitraria degli attivisti, si sta formando un gruppo di volontari che avvieranno delle missioni a Jujuy nei prossimi mesi, quali Osservatori dei Diritti Umani.

Dato il coinvolgimento di imprese italiane (…) nello lo sfruttamento del litio nella provincia di Jujuy, terza riserva mondiale di litio, vogliamo sottolineare che Milagro Sala avrebbe tutelato le comunità indigene che subiranno le conseguenze ambientali e sociali dello sfruttamento del litio. Il Governo Macri ha già detassato l’attività mineraria a favore delle multinazionali che possono così esportare le materia prime senza pagare imposte. Tra i veri motivi dell’arresto di Milagro c’è la sua proposta di costituire una impresa statale che gestisca lo sfruttamento del litio, così come avviene per gli idrocarburi, nonchè la sua capacità di organizzare la popolazione indigena locale affinchè difendano i propri territori e diritti.

Fonte: CS Comitato per la Liberazione di Milagro Sala