Per il terzo anno consecutivo la Carovana per i diritti dei migranti, per la dignità e la giustizia fa tappa a Niscemi quando manca poco all’arrivo in Sicilia del nuovo Presidente degli Stati Uniti per l’incontro dei G7. Nelle prime ore del pomeriggio del 23 maggio i carovanieri sono stati accolti da Marino Miceli e da tutti gli altri amici del movimento No MUOS, con i quali hanno fatto un breve presidio nel centro del paese presentando la Carovana.

Il territorio è completamente militarizzato da quando, in territorio italiano e in una sughereta unica e bellissima, è stata costruita una delle più imponenti installazioni militari del pianeta. Il M.U.O.S., acronimo di Mobile User Objective System, è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. Qui la Carovana ha potuto purtroppo constatare, la mattina successiva, che la costruzione e l’attivazione dell’ultima delle parabole è stata conclusa.
Gli attivisti che si battono anche con mezzi legali a questo scempio ambientale, non riescono a fermare le potenti e nocive emissioni elettromagnetiche che danneggiano la salute e l’economia agricola della zona. “Con l’attivazione del MUOS la potenza dell’apparato di comunicazioni statunitensi è arrivata alla sua massima potenza; ogni azione, ogni attacco, ogni guerra viene gestita tramite questo apparato, compreso l’uso dei droni a scopi militari nelle missioni di guerra. L’attacco missilistico alla Siria ci mostra come i venti di guerra spirino sempre più forti e come l’Italia, e la Sicilia in primo luogo, siano pedine essenziali in questo gioco pericoloso che rischia di infiammare l’intero pianeta”
Questo dicono i Comitati NoMuos e su questo si è confrontata la Carovana alla vigilia dell’importante incontro tra i potenti della Terra. Inutile ricordare che il tema della guerra è strettamente legato a quello delle migrazioni. Il nostro paese, anche con le sue aziende di stato, esporta armi in diverse parti del mondo, alimentando così decine di guerre in regioni dalle quali le popolazioni fuggono disperate. Queste, come le antenne nordamericane in territorio italiano, sono contraddizioni vere che rimangono nascoste ai benpensanti soprattutto quando le becere propagande xenofobe parlano “di aiutare i migranti a casa loro” per non sprecare denaro pubblico.

In seguito la Carovana si è spostata presso una sala messa a disposizione dalla Parrocchia Anime del Purgatorio dove hanno parlato i testimoni Li’k’il, Fray Tomás e Imed Soltani ed è stato proiettato il documentario di Pablo Ernesto Piovano El costo humano de los agrotoxicos, che denuncia un altro scempio ambientale e umano in Argentina.

 

Penultima tappa il 24 maggio a Palermo, ospiti della comunità locale dei comboniani.

Nel pomeriggio si è svolta un’assemblea nel teatro Montevergini, uno spazio autogestito da diverse realtà locali per restituirlo alla città e alle compagnie che hanno fame di spazi. Quindi la Carovana ha partecipato a un mini corteo nel quartiere Ballarò per arrivare in piazza Mediterraneo, uno spazio riqualificato da un gruppo di volontari, in precedenza una discarica a cielo aperto che grazie a Sos Ballarò (l’assemblea di quartiere per il rilancio del mercato storico) è assurta al rango di piazza. Un nome dalla chiara valenza simbolica per un’area che un tempo era occupata da una chiesa poi bombardata durante la seconda guerra mondiale e mai ricostruita.

Qui sono stati proiettati il drammatico video di Fabrizio Gatti sul barcone lasciato affondare nel Mediterraneo e il documentario sul glifosato El costo humano de los agrotoxicos. Qui le varie storie dei testimoni dal Messico, dal Guatemala e dalla Tunisia si sono confrontate con le realtà del territorio. Gruppi che si oppongono alla realizzazione nel capoluogo siciliano di un nuovo hotspot entro giugno, nelle dichiarazioni del prefetto “una struttura ‘leggera’ in grado di ospitare un piccolo numero di migranti ma anche di sgravare il commissariato San Lorenzo che si occupa della identificazione e dello smistamento dei migranti che approdano a Palermo”.

 

Il 25 maggio, dopo un incontro presso l’Università di Palermo, la Carovana si è avviata verso la sua ultima tappa, Catania, dove la attende un programma fittissimo di iniziative contro il G7 di Taormina.

 

Per sostenere la Carovana è aperto un crowdfunding ancora per pochi giorni: https://buonacausa.org/cause/carovanemigranti

Per seguire la Carovana: https://www.facebook.com/carovanemigranti/