Lo scorso martedì 27 marzo 25 senatori,  sostenitori del presidente Horacio Cartes e dell’ex presidente Lugo, in Senato, controllato dall’opposizione, hanno fatto passare  un emendamento costituzionale che possa permetta la rielezione di un ex presidente. L’emendamento alla Costituzione che attualmente proibisce la rielazione deve essere definitivamente approvato entro il prossimo giugno. La mossa ha trovato opposizione sia a livello istituzionale, deputati e senatori che a livello di cittadini. La crisi non è ancora stata superata, il martedì è stato chiamato martes negro, martedì nero, la quale è seguito un venerdì nero. Manifestanti hanno incendiato il Parlamento del Paraguay dopo un giornata di intense proteste contro la decisione dei 25 senatori di permettere la rielezione a presidente di Horacio Cartes o anche a Fernando Lugo.

Il bilancio oltre l’incendio e i danni al Parlamento sono stati feriti, fermati dalla polizia e perfino un morto.

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MARCHA CAMPESINA

Lo scorso mercoledì 29 marzo migliaia di campesinos da tutto il Paraguay hanno marciato per le strade di Asunción, chiedendo la riforma agraria; un evento che si ripete ogni anno da 24 anni, senza, finora, risultato. La parola d’ordine del campesinado paraguayo è : ” sin reforma no habrà paz”, “senza riforma agraria non ci sarà pace”. Sono stati percorsi dai campesinos mobilitati  dalla FNC (Federación Nacional http://www.fnc.org.py)  Campesina,circa 6 chilometri di strade, coinvolgendo l’intera città. Il corteo è arrivato fino alla piazza di fronte al parlamento dove si è fermato fino a notte. Non vi sono stati incidenti. Alcuni cartelli e striscioni hanno ricordato il massacro di Curuguaty e chiesto giustizia per i campesinos condannati ingiustamente. La leader della  FNC, Teodolina Villalba,  ha affermato, tra l’altro: “Vogliamo il  recupero dei terreni occupati ilegalmente e credito per gli agricoltori. Chiediamo l’industrializzazione della nostra produzione e garanzie di mercato per questi.Ci auguriamo che la nostra organizzazione e la coscienza delle persone, in quanto sempre più persone si uniscono riescano a dare una soluzione alla questione agraria…. Uniti  saremo in grado di installare un governo patriottico,impegnatoper lo sviluppo e la sovranità come ha fatto il dottor Francia (José Gaspar Rodríguez de Francia) e Antonio López .

La FNC, sindacato fondato nel 1991, ha come referente politico il Partido Paraguay Pyahura (PPP), un’organizzazione, innanzitutto impegnato nella riforma agraria.

http://partidoparaguaypyahura.blogspot.it/

Un recente rapporto di CELAG (Centro Estratégico Latinoamericano de Geopolítica) analizza l’indebitamento del Paraguay sotto il governo di Horacio Manuel Cartes Jara. Un fattore importante della situazione economica di questo paese, in quanto il debito non è stato indirizzato a una  politica di sviluppo.

Il Paraguay è economicamente dipendente dall’agricoltura, che insieme alla zootecnia fornisce i due terzi del Pil. Il 2% della popolazione controlla la maggioranza delle terre, l’oligarchia dei propietari sfrutta ed emargina i campesinos che si battono da sempre per la proprietà della terra che lavorano. La mancanza di una riforma agraria, il 2% della popolazione controlla il 98% delle terre coltivabili, è la causa della disuguaglianza sociale e della povertà dei campesinos e la riforma è la condizione necessaria per un cambio politico e sociale.  Il Paraguay è un  fronte caldo e sanguinoso, in America Latina e nel mondo intero, delle lotte per il diritto alla terra. Dopo la guerra (un vero e proprio sterminio) che Argentina, Brasile e Uruguay fecero al Paraguay a metà del’800 per distruggere l’avvio dell’industrializzazione del paese che entrava in contraddizione con gli interessi di Sua Maestà britannica, furono concesse vaste fette del paese a grandi gruppi dei paesi vincitori. Inizio così lo spoglio della terra coltivabile ai danni dei contadini che da sempre le possedevano. Questa situazione si aggravò nella seconda metà dell’900 con l‘arrivo di famiglie e gruppi economici brasiliani che espropriarono illegalmente, ma con la connivenza della dittatura di Stroessner, le migliori terre rimaste. Uno dei temi forti che portarono per la prima volta al potere un’esponente dei settori popolari, l’ex vescovo Fernando Lugo, è stata proprio la promessa di attuare una riforma agraria che potesse ridare dignità e terra da lavorare alle centinaia di migliaia di contadini senza terra, costretti ad emigrare nella vicina Argentina o a sottostare a condizioni di lavoro di tipo feudale. Lugo fu rovesciato prendendo spunto dall’ assassinio a Curuguaty di 11 campesinos e 6 agenti polizia avvenuto il 12 giugno 2012. Il golpe contro Lugo avvenne una settimana dopo.

La marcia è avvenuta nel clima di crisi politico-istituzionale descritto all’inizio.