Fattori (Sì): “Il consiglio regionale approva mozione di Sì Toscana a Sinistra per legati d’amicizia tra la Toscana e i popoli del Kurdistan, della Palestina e del Sahara Occidentale”

Approvata dall’aula del Consiglio Regionale la mozione “In merito all’impegno della Regione Toscana per il rispetto dei diritti umani e della libertà di autodeterminazione dei popoli curdo, palestinese e saharawi”, presentata dai Consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì Toscana a Sinistra).

Intervenendo in aula, il capogruppo di Sì e presidente della Commissione per le Politiche Europee e gli Affari Internazionali del Consiglio Regionale ha ricordato che “la Toscana ha da sempre una tradizione di pace e riconosce nel suo Statuto, tra gli obiettivi fondamentali, il rispetto dei diritti umani e la lotta contro la pena di morte, la tortura e la riduzione in schiavitù, sostenendo positivamente il dialogo tra i popoli. Recentemente abbiamo approvato una legge che istituisce i “Legati di amicizia e cooperazione”, ossia gemellaggi istituzionali con l’obiettivo di stabilire legami con realtà istituzionali e culturali diverse, attraverso la promozione di reti di amicizia e favorendo il dialogo interculturale, lo scambio di esperienze, conoscenze e valori”.

“Il voto di oggi ha un grande valore politico e simbolico: i primi “legati d’amicizia” istituiti dal Consiglio Regionale saranno con i popoli della regione del Kurdistan, in particolare con la regione autonoma del Rojava nel Kurdistan siriano o con la provincia di Diyarbakır, della Palestina, con la sua capitale amministrativa Rāmallāh, e del Sahara Occidentale, con il governatorato di El Aaiún. Tre popoli che soffrono una condizione di violazione dei diritti umani e che lottano per il diritto all’autodeterminazione e alla libertà. Tre popoli che devono poter vivere in pace e sicurezza e per questo è necessario l’impegno e l’iniziativa delle comunità democratiche, che possa condurre al pieno rispetto del diritto internazionale”.

“Perciò, oltre all’istituzione dei “legati d’amicizia”, la mozione chiede una forte azione diplomatica della Giunta Regionale e del Governo italiano. Per quanto concerne il popolo kurdo, viene chiesta la condanna delle misure repressive adottate dal governo turco, nell’ambito dello stato d’emergenza, valutando la proposta, già votata dal Parlamento europeo, di un embargo della vendita di armi alla Turchia. Si chiede poi di promuovere con il Cantone di Kobanê percorsi di collaborazione in ambito formativo e di tutela sanitaria della popolazione, anche attraverso gemellaggi con le nostre scuole, al fine di diffondere i valori e i principi del multiculturalismo, della parità di genere, dell’integrazione tra popoli e religioni diverse”.

“Rispetto alla condizione palestinese, si chiede la condanna della recente legge voluta da Netanyahu che regolarizza gli insediamenti israeliani e le case edificate su terreni privati palestinesi in Cisgiordania, una decisione contraria alla recentissima Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Così come si ribadisce la storica richiesta del riconoscimento dello stato di Palestina con “Gerusalemme Capitale dei due Stati”, come previsto dalla risoluzione 181 delle Nazioni Unite”.

“Per quanto invece concerne la situazione del popolo saharawi, la mozione chiede di attivarsi presso il Governo affinché l’Italia confermi gli aiuti umanitari per i rifugiati profughi nei campi presso Tindouf, in Algeria, e si sostenga a livello internazionale l’ampliamento della Missione delle Nazioni Unite per una ripresa dei negoziati, per il rispetto dei diritti umani e per il corretto svolgimento del referendum per l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale”.

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