Al ballottaggio andranno i due vincitori delle presidenziali francesi Macron, che ha ottenuto il 23,9% e Le Pen, con il 21,4%.

I media, anche quelli italiani hanno sottolineato e continuano a sottolineare le posizioni opposte dei due sul ruolo dell’Europa. Per esempio una contro l’euro e, in genere contro  l’Europa Unita, per il suo smantellamento e ritorno allo stato nazione, e Macron, che pur ha denunciato  inconsistenze e incoerenze economiche e politiche della Comunità Europea è per gli Stati Uniti d’Europa che superino i limiti dell’attuale Europa.

Il giudizio politico di Mélenchon è più stringato ma coglie il vero carattere, la vera essenza, di En Marche e del Front National. Macron e Le Pen sono uno la faccia di destra e l’altra di estrema destra della stessa medaglia, quella del capitalismo. Se Marine Le Pen è una specie di Trump francese, Macron è una pura creazione delle classi dominanti, ex banchiere di Rothshild ex ministro di economia dell’ultimo governo è chi interpreterà meglio le esigenze del capitalismo liberistico.

Domenica 23 aprile la Francia Ribelle e Jean-Luc Mélenchon hanno ottenuto 7 milioni di voti, il 19,58 %. Un risultato storico, inoltre la Francia Ribelle ha ottenuto la maggioranza in grandi città come  Lille, Montpellier, Grenoble, Toulouse, Marseille, Nîmes, Avignon, Montreuil e più del 20% in 40 circoscrizioni elettorali. Inoltre va sottolineato che la somma dei voti di Francia Ribelle, di estrema sinistra, e quello di Hammon, un socialsta di sinistra distante dal liberista Hollande è il 25,9%, superiore quindi a quanto ha ottenuto En Marche di Macron. Conclusione l’estrema sinistra e la sinistra non sono morte in Francia, anzi.

Melanchon, in armonia con quanto ha dichiarato all’inizio e durante la campagna elettorale e con il suo giudizio politico su Le Pen, rappresentante dell’estrema destra e su Macron, candidato dell’estrema finanza, non ha dato un’indicazione di voto per il secondo turno, domenica 7 maggio.

Applicando il metdo democratico che caratterizza Francia Ribelle Mélenchon ha indetto una consultazione, una presa di parola, se votare Macron contro Le Pen o astenersi tra i suoi sostenitori che si chiuderà martedì 2 maggio.

Comunque la priorità di Francia Ribelle è quello di consolidare il risultato elettorale, radicandosi ancora di più nella realtà politica, economica, sociale e culturale francese.

L’ esperienza di Francia Ribelle, un frente amplio alternativo. è lontana dalla frantumata sinistra italiana ancora incapace ti trovare l’unità. Tra l’altro se vi è in Italia un aspirante Macron, Matteo Renzi, manca un Melanchon capace di sintesi e unità.

Un interessante contributo alla discussione è l’articolo di Gianni Ferrari, pubblicato sul Manifesto del 26 aprile:

https://ilmanifesto.it/il-risultato-di-melenchon-e-la-sinistra-italiana

L’ incipt è significativo: “Mélenchon rivela, dimostra, impone alla sinistra italiana, se c’è e vuol esserlo davvero, cose chiare e nette. Rivela che meritare di essere definita «estrema» non impedisce di ottenere tanti voti quanto quelli che la distanziano di poco dalle due maggiori formazioni politiche.”