“Nel corso della storia l’Essere Umano ha prodotto molteplici rivoluzioni in diversi campi. Questi salti non lineari sono avvenuti quando l’organizzazione sociale e i valori connessi non erano più in grado di dare risposte alle necessità delle comunità umane in via di sviluppo. Ed ecco la situazione attuale a livello mondiale: a tutte le latitudini si esprime disagio a causa delle profonde trasformazioni, mentre sorgono nuove esperienze, annunciatrici di possibili domani.”

Così, il testo dell’invito al quinto simposio internazionale di Studi Umanisti interpella gli individui e le organizzazioni sociali su “la rivoluzione umana necessaria”.
Questo evento, che viene organizzato ogni due anni, si terrà in due posti contemporaneamente: a Asuncion in Paraguay e presso il Parco di Studio e Riflessione ad Attigliano in Italia.

Ad Asuncion le giornate cominceranno il 28 ottobre nei locali degli Archivi Nazionali con un programma che include presentazioni di libri, conversazioni e testimonianze di persone con idee rivoluzionarie in campo politico, sociale, culturale, spirituale e interpersonale. Ci saranno anche una sessione di “Teatro spontaneo”, delle esercitazioni sulle “pratiche trasformatrici” desunte dal campo dell’educazione e della comunicazione. Il tutto si concluderà con una rappresentazione artistica che promette parecchia emozione.
La seconda giornata, che si svolgerà presso la facoltà di architettura, disegno e arte (FADA) dell’università nazionale di Asuncion, vedrà diverse tavole rotonde cui parteciperanno oratori locali e di numerosi Paesi del Continente, che interverranno in diversi campi. Il denominatore comune è una ferma convinzione accompagnata dall’azione per arrivare a profonde trasformazioni.

Sottolineiamo la partecipazione dei dirigenti delle lotte studentesche in corso, del Movimento Contadino e della Conamuri (coordinamento nazionale delle donne, lavoratrici rurali e indigene), come delle organizzazioni della Lega dei Diritti dell’Uomo, di esperti sull’arte, la comunicazione, l’agroecologia, l’educazione, la politica e la conoscenza, provenienti dall’Argentina, dal Paraguay, dal Brasile dall’Italia, dal Perù, dalla Costarica e da altri Paesi.

Il programma della sede americana del quinto simposio del Centro mondiale di Studi Umanisti si concluderà con dei laboratori e con una festa che coinvolgerà tutte le altre sessioni. E’ previsto un terzo giorno di dibattito, in cui si analizzerà la situazione attuale e in prospettiva futura delle diverse attività programmate col contributo dei membri di altre organizzazioni umaniste presenti. 

Ad Attigliano, a 100km ca. dalla capitale italiana, il quinto simposio conterà sull’avvio di diverse iniziative e su molti collettivi, con personalità del mondo accademico e culturale da varie parti d’Europa.
Interventi, laboratori e gruppi di lavoro previsti serviranno da punto di partenza per condividere le esperienze e discutere i programmi futuri.
Gli organizzatori mettono l’accento particolarmente sulla necessità di affermare la Nonviolenza, la Libertà e la Riconciliazione come pilastri della nuova civilizzazione emergente.
Il testo dell’invito al simposio evoca la possibilità di cambiamento, collegato alla necessità di una precisa scelta delle persone e dei gruppi umani, osservando che siamo posti di fronte a opzioni chiare: possiamo lasciarci trasportare dallo svolgersi meccanico degli avvenimenti, con la probabile prospettiva che assurdità e distruzione aumentino, o possiamo invece cercare di dare un nuovo senso intenzionale agli avvenimenti, affermando la possibilità di costruire un ambiente sociale e interpersonale nonviolento.

Perciò gli organizzatori invitano tutti noi a fare nostra questa improrogabile riflessione, a cambiare mentalità e a condividere le esperienze su questa rivoluzione necessaria e urgente.

Per partecipare ad Attigliano visitare: http://attigliano2016.worldsymposium.org

Si potrà seguire il simposio di Attigliano in streaming qui:

attigliano2016.worldsymposium.org/index.php?page=streaming

 

Traduzione (con adattamenti) di Mariapia Salmaso