Gli ultimi seggi non avevano ancora finito l’interminabile spoglio che già erano partiti gli insulti e le accuse all’indirizzo degli elettori e delle elettrici che al primo turno non avevano votato per la coalizione che sostiene Sala, ma che avevano scelto Milano in Comune e Basilio Rizzo oppure l’astensione (quelli che votano 5 Stelle continuano invece ad essere trattati con incredibile sufficienza).

Da allora è stato un crescendo di pressing, sui social o nei microfoni aperti di Radio Popolare, senza nemmeno l’ombra di un minimo di autocritica e all’insegna dell’imperativo “devi votare Sala, altrimenti hai la responsabilità di consegnare la città a fascisti, razzisti, mafiosi e mostri vari”.

Con stupefacente spocchia taluni intimano pure “decidi da che parte stare!”, dimenticandosi non solo i libri scritti insieme agli amici di Casa Pound, ma addirittura la ben più attuale dichiarazione ufficiale del Pd che al ballottaggio di Napoli non darà alcuna indicazione di voto… Soltanto in pochi dalle parti di Sala sembrano essersi accorti che la strategia del “processa l’elettore che non mi ha votato” non è solo indecente e indecorosa, ma soprattutto un capolavoro di stupidità.

Non ho la pretesa di interpretare i sentimenti e le sensazioni degli elettori in generale, ma in queste settimane di campagna elettorale penso di aver capito una cosa almeno di quanti e quante hanno votato per Milano in Comune e per il sottoscritto: tutti sanno ragionare con la propria testa e tutti si stanno confrontando da tempo con il “che fare” al ballottaggio, anche se le risposte non sono uguali. C’è chi ha già deciso di turarsi il naso e votare Sala perché Salvini & Co. proprio non li regge; c’è chi non andrà a votare perché il rospo Pd è diventato definitivamente indigesto e poi c’è chi deve ancora decidere. Ebbene, cari supporter di Sala, andate avanti così e convincerete tutti a non votare!

Dite che Sala e Parisi e le loro coalizioni non sono la stessa cosa e che ci sarebbe una differenza sostanziale tra una Giunta Sala e una Giunta Parisi? Ebbene, allora dimostratelo! Non a me, non a Basilio Rizzo o ad altri esponenti della lista, perché non ci sono, né ci saranno trattative, patti o accordicchi, ma agli elettori e alle elettrici che non hanno votato voi al primo turno o che si sono astenuti. E lo dovete fare nell’unico modo possibile, cioè con impegni concreti su temi concreti da parte del candidato sindaco.

Se invece scegliete di continuare sulla strada del ricattino, dell’insulto e delle chiacchiere, oppure su quella della favola dei cinque-anni-ancora (Ci sarà tempo per un bilancio serio dell’esperienza arancione, ma una cosa è certa: oggi quella stagione non c’è più, è chiusa, finita), che posso dirvi?

Per quanto mi riguarda, non essendo abituato a dire una cosa per poi farne un’altra, riconfermo quanto già affermato pubblicamente il 29 maggio (vedi intervista al Manifesto), cioè che non darò alcuna indicazione di voto. Ritengo tutte le ipotesi in campo legittime e rispettabili e sono profondamente convinto che le persone siano determinate a voler decidere con la propria testa.

Insomma, vedete voi.