Si è detto che la pace non è solamente l’assenza di guerra, ma la presenza di giustizia. Questo è lo spirito che ha sostenuto la mostra fotografica “Peace Campaign 2015” tenutasi dal 25 al 27 novembre a Kabul, nello storico Parco Bagh-e-Babur.

Di Wahida Paikan

L’esibizione, organizzata dall’Osservatorio sui Diritti di Base dell’Afghanistan (WBRAO) con l’appoggio di Open Society Afghanistan, definisce la pace in molteplici modi, che vanno ben al di là della sicurezza e della politica. In queste foto la pace è coesistenza, libertà di parola, libertà politiche e sociali, assenza di violenza sulle donne, opportunità per tutti e bellezza della natura.

Le oltre cento foto, scattate da fotografi afgani, intendono generare una riflessione tra i visitatori e far sì che considerino cosa significa per loro la pace. Inoltre la mostra si propone di inviare al governo afgano un messaggio: la fine guerra non può verificarsi a qualsiasi prezzo. Non vediamo la pace solo come assenza di guerra, devono esserci diritti politici e sociali per tutti.

Il dibattito sembra già essersi scatenato. Durante la mostra i visitatori hanno discusso tra loro su come potrebbe contribuire al processo di pace e ispirare i giovani. Erano presenti anche rappresentanti di molte organizzazioni della società civile, media, la Open Society Afghanistan e una selezione di prestigiosi artisti afgani.

“Se pensiamo da un’altra angolazione, queste foto mostrano un’altra faccia dell’Afghanistan – una che non è sempre guerra e ostilità”, ha affermato Mohammad Rahim Jami, avvocato e direttore della campagna di WBRAO.

Per vedere le foto:

http://www.wbrao.org/index.php/projects/past-projects/peace-photo-exhibition/ghoto-gallery

 

Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella