Il governatore di Aden e sei guardie del corpo sono morti in un’esplosione rivendicata dal sedicente Stato Islamico (Is). La deflagrazione ha investito in pieno l’auto a bordo della quale il governatore della secondo acittà dello Yemen – Jaafar Mohamed Saad – viaggiava accompagnato dalla sua scorta nella zona di Rimbaud.

Jaafar Mohamed Saad era uno stretto collaboratore del presidente Abdel Rabbo Mansour Hadi. La sua morte è un colpo inferto agli sforzi del presidente e degli alleati sauditi per fare di Aden una base sicura per il governo nazionale fino a quando Sana’a non sarà riconquistata.

Come già Al Qaida nella penisola araba (Aqap), anche il gruppo di Abu Bakr al Baghdadi ha approfittato, rafforzando la sua presenza sul territorio,  del caos e dell’insicurezza che attraversano il paese.

Intanto nel paese la situazione umanitaria si fda sempre più grave: secondo le Nazioni Unite le razioni di cibo stanno rapidamente diminuendo, e metà del paese è a un passo dalla carestia. Il conflitto ha costretto infatti oltre un milione di persone a fuggire dalle proprie case, con 10 dei 22 governatorati in cui è suddiviso il paese costretti a fronteggiare l’emergenza dovuta alla scarsità di cibo.

A novembre un rapporto aveva affermato che 14,4 milioni di persone su una popolazione di 23 milioni non aveva accesso sicuro al cibo, il che significa che hanno grossi problemi nell’approvvigionarsi di cibo a sufficienza. Questi numeri includono 7,6 milioni di persone in disperato bisogno di assistenza nutrizionale.

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