In quella che i critici del regime vietnamita hanno condannato come mossa per liberarsi degli oppositori, Tha Phong Tan è stata rilasciata ma è subito partita verso gli Stati Uniti dove è arrivata ieri. Probabilmente una mossa concordata con la mediazione di Washington, quella della nota blogger vietnamita, ex donna-poliziotto convertita alla causa moralizzazione e ai diritti umani nel suo paese, espulsa dal Partito comunista nel 2006 e condannata nel 2012 a 10 anni di prigione per “propaganda contro lo stato”.

Un rilascio che – ha sottolineato Phil Robertson, vice-direttore per l’Asia di Human Rights Watch – prosegue la pratica cinica di liberare dissidenti di alto profilo e inviarli in esilio, con una partenza immediata dal paese in cambio della loro libertà”

Da tempo, la dissidenza verso il governo e il Partito unico, che ha come oggetto soprattutto la corruzione e la gestione dell’economia, ha trovato espressione sulla grande rete, in particolare nei blog, con una parallela intensificazione della repressione per reati a mezzo internet.

Degli altri due blogger processati e condannati con Tan, uno – Nguyen Van Hai – è stato rilasciato nell’ottobre 2014 a seguito di uno sciopero della fame ed è pure partito per gli Usa.

Il Partito comunista è sotto pressione dovendo scegliere nel gennaio prossimo la nuova leadership e di conseguenza si va verso un inasprimento del controllo sulla società civile per evitare interferenze.

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