Mentre si concludeva la conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, oltre cento governi si sono impegnati a lavorare per la proibizione e l’eliminazione delle armi nucleari aderendo alla ”Causa umanitaria.”

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno dichiarato il proprio fallimento riguardo al Medio Oriente e la bozza del documento finale presenta notevoli difetti riguardo al disarmo. Non contiene impegni significativi rispetto al disarmo nucleare, si rimangia accordi precedenti e non è frutto di un negoziato tra stati. Molti governi di tutto il mondo hanno ammesso che il testo non rappresentava un progresso credibile.

Basato sulle prove dell’impatto umanitario di qualsiasi esplosione nucleare e sul riconoscimento di un crescente rischio in questo senso, l’impegno umanitario riflette un cambiamento fondamentale avvenuto a livello internazionale negli ultimi cinque anni. Costituisce anche l’indicazione che i governi si preparano a un’azione diplomatica successiva alla conferenza di revisione.

L’ampio e crescente appoggio internazionale a questa storica causa invia un segnale perché si avanzi verso la proibizione delle armi nucleari, anche se gli stati che le possiedono non sono disposti a partecipare.

“Nonostante ciò che è successo alla conferenza di revisione di New York, l’impegno umanitario deve diventare la base dei negoziati per arrivare a un nuovo trattato per la proibizione delle armi nucleari”, ha dichiarato Beatrice Fihn, direttore esecutivo di ICAN. “E’ ormai chiaro che gli stati nucleari non sono interessati a impegnarsi per il disarmo, dunque ora dipende dal resto del mondo avviare un processo per proibire le armi nucleari in coincidenza con il settantesimo anniversario delle bombe di Hiroshima e Nagasaki.”

Traduzione dall’inglese di Anna Polo