Sul territorio della Repubblica ceca passeranno centinaia di soldati americani e centinaia di mezzi militari. Il governo cerca di far passare questa notizia in maniera silenziosa e non allarmistica. In realtà la situazione è molto seria e pericolosa, perché non si tratta solo del passaggio di alcuni soldati, ma dell’indicatore che il conflitto in atto in Ucraina si sta allargando e che gli Stati Uniti vogliono dare un segnale di forza: qui in Europa, in Repubblica ceca, comandiamo noi.

La maggioranza della gente sente che tutto ciò non è buono, ha giustamente paura che gli eventi possano accelerarsi verso una guerra, ma non riesce ancora a esprimere questo allarme che comincia a suonare dentro di sé. Sicuramente un ruolo importante lo gioca l’informazione unilaterale e superficiale che ci bombarda. D’altra parte se i principali mezzi di comunicazione sono in mano a company americane, come potrebbe essere altrimenti? Tv Nova, che è uno dei media più seguiti, appartiene allo stesso gruppo economico della CNN! Come potremmo ricevere un’informazione minimamente obbiettiva? Una persona che sente che la presenza dell’esercito americano non è una cosa buona, circondata da questo bombardamento mediatico, comincia a pensare che forse si sta sbagliando e a rassegnarsi, non esprimendo liberamente sentimenti e le idee nemmeno dentro di sé.

Questo succede anche perché la campagna mediatica funziona in maniera semplice: se pensi che non sia giusto che carri armati americani transitino per la nostra repubblica, allora significa che sei comunista e a favore dei russi! E’ un ricatto pesante, al quale molti purtroppo cedono. La manipolazione dell’informazione funziona anche creando l’idea che la maggioranza della gente sia d’accordo con la presenza dell’esercito americano, cosi chi la pensa diversamente si sente in minoranza. E invece è vero il contrario, proprio come all’epoca della lotta contro l’installazione della base militare degli Stati Uniti, a cui si opponeva il 72% della popolazione. Alla fine gli Stati Uniti dovettero ritirarsi e rinunciare, unica volta nella loro storia.

In realtà la sola via d’uscita consiste nella creazione di una regione euro-asiatica in cui l’Europa e la Russia collaborino in una reciproca crescita… ma forse a qualcuno questo non piace. Non ci dimentichiamo che le grandi corporazioni militari, che sono quelle che influenzano le decisioni dei governi, hanno bisogno delle guerre; solo usando le armi possono costruirne di nuove e solo con la distruzione ci sarà una ricostruzione. E cosi l’Ucraina sta comprando le armi dagli americani e preparando il terreno per una crisi economica di grandi dimensioni. Poi arriverà il Fondo Monetario Internazionale a fare prestiti e tutto finirà peggio che in Grecia.

Per noi umanisti la situazione è effettivamente grave e pericolosa ed è necessario fare qualcosa e subito. Ormai la violenza di questo sistema sociale ed economico sta entrando nelle nostre vite e nelle nostre case e non è più possibile far finta di niente. Siamo costretti dagli avvenimenti ad uscire dalla nostra vita privata e ad aprirci al mondo reale, a quello che incide e influisce sulle nostre vite.

Comunque non si tratta di convincere chi la pensa diversamente, chi in maniera infantile vede il mondo in bianco e nero, chi crede che la presenza americana ci salverà dall’orso comunista. Questi signori hanno il diritto di credere quello che vogliono e se vogliono credere in Babbo Natale chi siamo noi per fargli cambiare idea? Il tema è un altro: noi che sentiamo e sappiamo che questa presenza americana è una dimostrazione di potenza, è un’umiliazione per il nostro popolo, noi che sappiamo che l’attuale governo di piccoli commercianti non è all’altezza di ciò che sta succedendo a livello internazionale, dobbiamo cominciare a manifestare le nostre idee e sentimenti, senza paura e senza censura.

Solo con una grande lotta nonviolenta possiamo dare al futuro il volto della pace e della speranza. Se non oggi, quando? Se non noi, chi?