Cominciano oggi e si concluderanno sabato gli “stati generali della giustizia” attraverso cui il governo transitorio del Burkina Faso vuole iniziare il processo di riforma del settore. Scopo dell’assemblea, a cui prenderanno parte circa 2.000 delegati, è redigere un “Patto nazionale per il rinnovamento della giustizia”, che tenga al centro “l’indipendenza della magistratura”.

La convocazione entro breve tempo degli stati generali, per “concepire riforme coraggiose ed appropriate” era stata annunciata dal presidente ad interim Michel Kafando a dicembre, meno di due mesi dopo la fine del regime di Blaise Compaoré, ex presidente fuggito dal paese a fine ottobre.

Prosegue dunque la revisione delle leggi e delle strutture dello stato burkinabé, nell’ambito della quale, nelle scorse ore erano stati richiamati a Ouagadougou dieci ambasciatori considerati fedelissimi del vecchio governo. Propriio “un attivismo politico debordante” è una delle ragioni citate ora dalle autorità per motivare il provvedimento, insieme al raggiungimento dei limiti d’età o al superamento di quelli temporali del mandato.