Come di consueto ecco anche questa settimana la raccolta dei nostri migliori articoli: news, approfondimenti, opinioni, traduzioni, interviste, recensioni e reportage. Tutto quello che è accaduto nel mondo con uno sguardo sempre attento alle realtà della pace e della nonviolenza.

Nonostante le feste abbiano coinvolto anche la Redazione italiana, non abbiamo smesso di occuparci delle tematiche che più ci stanno a cuore. In particolare questa settimana abbiamo voluto guardare al futuro, all’anno che verrà e a quello che ci porterà il 2015 in particolar modo per ciò che concerne la crisi economica, il futuro del nostro paese e dei paesi a noi vicini, i difficili equilibri internazionali e i venti di cambiamento che ci aspettano. Il 2015 sarà un anno decisivo sotto molti aspetti: non solo per quanto riguarda il lato economico, politico e sociale, con gli assetti geopolitici a rischio di cambiamento, ma anche dal punto di vista ambientale, con i cambiamenti climatici e le loro conseguenze. Noi di Pressenza ci auguriamo di passare anche il prossimo anno insieme a tutti voi che ci avete seguito nel 2014, di raccontarvelo attraverso i nostri occhi, con i nostri articoli e le nostre traduzioni, le nostre inchieste e i nostri approfondimenti e ci auguriamo che la nostra grande famiglia fatta di pace e nonviolenza cresca ancora di più.

A proposito di pace, se vi siete persi il meglio del Summit dei Nobel per la Pace vi invitiamo a leggerlo e vi invitiamo anche a rimanere connessi sui nostri canali per non perdervi la raccolta dei migliori pezzi del 2014 che arriverà la prossima settimana.

Il video della settimana

Questa settimana vi proponiamo un nostro video, che forse avrete avuto la possibilità di guardare già nei giorni scorsi sul nostro nuovo canale You Tube oppure sulla nostra pagina Facebook o sul nostro profilo Twitter. Questo video vuole essere un mini-spot, un biglietto da visita che racchiude anche tutto quello che di buono abbiamo fatto durante questo 2014 e le splendide iniziative a cui abbiamo partecipato. Umanesimo, pace, nonviolenza, diritti umani, disarmo e non discriminazione: queste sono le tematiche che ci stanno più a cuore e che vogliono essere di buon auspicio per il nuovo anno. State con noi per un 2015 d’informazione, perché informare ci sta a cuore. Cresciamo insieme!

Le nostre news

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Tunisia: vince Essebsi, presidente laico: Il popolo tunisino ha fatto la propria scelta nella prima elezione presidenziale libera del paese. E’ Béji Caid Essebsi il nuovo Presidente della Repubblica, ottantottenne avvocato, veterano della politica tunisina e leader dell’alleanza laica Nidaa Tounès. Essebsi che dovrà ricoprire la più alta carica dello Stato per i prossimi cinque anni, ha ottenuto il 55,7% dei voti mentre il presidente uscente Moncef Marzouki ha avuto il 44,3% dei consensi in un ballottaggio che ha visto un elevato numero di astenzionisti e di schede bianche in particolar modo da parte dei giovani. L’ISIE (Instance Supérieure Indépendante pour les Élections) ha infatti stimato un tasso di partecipazione al 60% in calo rispetto al primo turno quando votarono il 64,6% dei tunisini aventi diritto. (Di Redazione Italia)

Esplosioni e violenze a Sanaa, capitale dello Yemen: Cinque piccoli ordigni sono esplosi oggi nel centro della capitale yemenita, Sanaa, uccidendo un membro della milizia sciita Ansaruallah che la controlla dalla fine di settembre. Stando a testimoni e fonti mediche, la prima esplosione è avvenuta in un quartiere dell’antica Sanaa quando la vittima cercava di disinnescarla dopo averla rinvenuta piazzata sotto l’autovettura di un giudice. Rimasto ferito, il miliziano è morto in ospedale. Altre quattro bombe sono esplose all’interno di contenitori della spazzatura, ma senza fare vittime. In seguito, nel pomeriggio, un leader locale di Ansaruallah – i ribelli sciiti conosciuti anche come Houtis – Faisal Sharif, è stato ucciso da due uomini a bordo di una motocicletta in una piazza vicino all’università. (Di Misna – Missionary International Service News Agency)

Messico: studenti “desaparecidos”, l’inchiesta si complica: La consorte del sindaco della città messicana di Cocula, César Miguel Penaloza, uno dei testimoni chiave del caso dei 43 studenti ‘desaparecidos’ il 26 settembre a Iguala, ha denunciato la sua scomparsa. Stando alla donna, non si avrebbe più notizia di Penaloza da domenica. Il primo cittadino di Cocula era atteso alla Procura generale della Repubblica (Pgr) a Città del Messico ma non si è presentato né ha fatto ritorno a casa. Secondo il coordinatore del Partito della Rivoluzione Democratica alla Camera dei Deputati, Miguel Alonso Raya, il sindaco si è recato nella capitale venerdì e da allora non ci sono sue tracce. (Di Misna – Missionary International Service News Agency)

Le nostre opinioni

Guerra-del-Petrolio

L’anno che verrà, alias la pericolosa strada imboccata dall’Occidente: Segnali di una nuova e forte crisi economica si stanno moltiplicando rapidamente all’orizzonte, bisognerà osservarli con molta attenzione perché  rappresentano dei forti indicatori per determinare l’anno che verrà. Brutto a dirsi ma tutto è collegato all’andamento del petrolio di questi ultimi mesi. L’economia mondiale è strettamente legata all’economia del greggio, da cui si determinano poi  buona parte dei costi di produzione, dei costi dei trasporti, e in parte anche dei costi delle materie prime. I grossi gruppi bancari stessi, basano i loro flussi di cassa prevalentemente sulla cosiddetta “economia del petrolio” e sui  suoi derivati bancari. (Di Luca Cellini)

Città contro Campagna: un conflitto da comporre: Oltre il 50% della popolazione mondiale vive nelle città, una tendenza inarrestabile che ogni anno trasporta oltre 60 milioni di abitanti dalle zone rurali verso gli agglomerati urbani. Un fenomeno, quello dell’urbanizzazione, che dalla rivoluzione industriale in poi continua ad accrescersi in progressione geometrica, addirittura a velocità insostenibile negli ultimi 50 anni. Un flusso emorragico che ha portato a spopolare in maniera crescente le campagne e le montagne, per ingrassare le periferie cittadine, facendole straripare in modo frammentato e diffuso verso le campagne limitrofe. Questa tendenza non accenna ad interrompersi e sempre secondo le proiezioni Unicef nel 2050, oltre 6,3 miliardi di persone abiteranno nelle città, un dato scioccante se consideriamo che nel 1950 vi abitavano solamente 700 milioni. (Di Eros Tetti per Informazione Sostenibile)

Non giochiamo con il debito: L’Italia ha il diritto e il dovere di liberarsi dal debito perché 85 miliardi l’anno, solo per interessi, sono un salasso insostenibile che genera disuguaglianze, povertà e disoccupazione. Alcuni numeri posso darci il quadro della drammatica situazione sociale in cui il debito ci ha trascinato. Da società a uovo, l’Italia si sta trasformando in società a piramide. Prima c’era un piccolo numero di famiglie con redditi bassi, un piccolo numero con redditi molto alti e nel mezzo un gran numero di famiglie con redditi medi. Oggi molte famiglie di mezzo stanno migrando verso il basso mentre quelle di cima sono sempre più esigue. (Di Francesco Gesualdi)

Entrato in vigore il Trattato Internazionale sugli Armamenti: L’entrata in vigore del Trattato corona gli sforzi di due decenni della società civile internazionale, tra cui anche la Rete italiana per il Disarmo, riunita sotto la campagna Control Arms. Da oggi in poi – per la prima volta – nella legislazione internazionale troverà posto il testo di un Trattato che esplicitamente inserirà i diritti umani e l’impatto sociale tra le valutazioni necessarie per concludere transazioni di armi. Almeno mezzo milione di persone muore ogni anno e molte di più sono ferite, torturate, violentate come risultato di un commercio globale scarsamente regolato di armi e munizioni. Un commercio circondato da opacità segretezza ma che è stimato circa in 100 miliardi di dollari all’anno. (Di Rete italiana per il disarmo)

Le nostre interviste

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Mauritania: «Antischiavisti detenuti arbitrariamente e torturati»: Il 24 dicembre, in Mauritania si tiene un processo ai danni di attivisti del movimento nonviolento antischiavista IRA (Iniziativa per la Rinascita del movimento Abolizionista), in carcere dall’11 novembre. Arrestati con motivazioni pretestuose durante una campagna pacifica anti-schiavitù e per il diritto alla terra, vedono quotidianamente violati i loro diritti nelle prigioni del paese. Il regime di Nouakchott, connivente con i gruppi di potere che mantengono ancora in schiavitù oltre 700.000 persone (un quinto della popolazione) dell’etnia harratin, da anni teme gli abolizionisti e li reprime con forza. Ne parliamo con Ivana Dama, vicepresidente della sezione italiana dell’IRA. (Di Domenico Musella)

Le nostre traduzioni

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Continua l’occupazione della cattedrale di Badajoz: I Campamentos Dignidad de Extremadora hanno occupato il 23 dicembre scorso la cattedrale di Badajoz contro la disoccupazione e il precariato e per un reddito universale di base. Varie associazioni li stanno appoggiando per evitare lo sgombero. Alla vigilia di Natale i Campamentos Dignidad de Extremadura hanno occupato la cattedrale di Badajoz contro la disoccupazione, per un lavoro dignitoso e perché l’accesso alla luce, all’acqua e al gas sia considerato un diritto universale, contro gli sfratti e per un reddito universale di base, appoggiando la legge di iniziativa popolare che richiede queste misure politiche. (Di Gabriela Amaya, traduzione dallo spagnolo di Anna Polo)

Le nostre recensioni

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Jimmy’s Hall, la rivoluzione comincia ballando: Presentato al Festival di Cannes, Jimmy’s Hall è l’ultimo film di Ken Loach e racconta una storia vera ambientata nell’Irlanda degli anni Venti e Trenta: nel 1921 Jimmy Gralton è costretto a lasciare la sua terra minacciata dalla guerra civile e passa dieci anni negli Stati Uniti. Ritorna per aiutare l’anziana madre a mandare avanti la fattoria di famiglia e i giovani del paese gli chiedono di riaprire la sala che un tempo ospitava in uno sperduto capannone di campagna incontri di pugilato, letture di poesie, serate danzanti e altre attività culturali e politiche. Jimmy dapprima esita, poi cede alle richieste e riapre il locale con l’aiuto degli amici della contea di Leitrim. E qui ricominciano i guai.. (Di Anna Polo)

La Thatcher e i minatori, Renzi e l’articolo 18: Il documentario Still the enemy within del regista inglese Owen Gower ripercorre a trent’anni di distanza l’eroica lotta di 160.000 minatori contro Margaret Thatcher, con uno sciopero di un anno (dal marzo 1984 al marzo 1985) concluso con una pesante sconfitta. E non solo dei minatori, costretti a tornare al lavoro e poi a vedere i pozzi chiudere uno dopo l’altro, ma anche e soprattutto del movimento sindacale britannico, di cui l’Unione Nazionale dei Minatori di Arthur Scargill (soprannominata con disprezzo l’”armata di Arthur”) era la parte più combattiva. (Di Anna Polo)

La lista di Gawande. Una soluzione per vivere meglio: “Checklist. Come fare andare meglio le cose” è un saggio molto emozionante di Atul Gawande, un chirurgo americano con grandi doti narrative (Einaudi, 2011, 198 pagine, euro 19). Le checklist sono nate nel settore aereonautico per gestire al meglio il volo dei grandi bombardieri e hanno contribuito a sconfiggere la Germania nazista. Oggi negli Stati Uniti e nei paesi più civilizzati sono usate in quasi tutte le professioni moderne. Sono molto utili ai progettisti di software, ai manager finanziari, ai vigili del fuoco, agli agenti di polizia, agli avvocati e ai medici. Però “è assai raro che conduciamo indagini sui nostri insuccessi. È raro in medicina, ma anche nell’insegnamento, nella professione legale, nel mondo finanziario, e praticamente in tutti i lavori i cui errori non meritano l’attenzione dei telegiornali. Un singolo tipo di errore può causare danni a migliaia di persone, ma dal momento che colpisce un individuo per volta non tendiamo a cercarne a tutti i costi le spiegazioni”. Invece i disastri aerei provocano alcune decine di morti nello stesso momento e sono emotivamente più coinvolgenti. (Di Damiano Mazzotti)