La Corte penale internazionale (Cpi) ha fallito nel suo tentativo di “umiliare” il Sudan: lo ha sostenuto il presidente Omar Hassan Al Bashir dopo la decisione del tribunale con sede all’Aja di sospendere le indagini sui crimini commessi in Darfur.

Il capo di Stato, oggetto di un mandato di cattura emesso dalla Corte proprio in relazione alle stragi nella regione sudanese, ha definito il tribunale un organismo “coloniale”.

Simili i toni utilizzati da Yoweri Museveni, presidente ugandese, che ha annunciato una campagna per spingere i paesi africani a rompere con la Cpi, non riconoscendone più la giurisdizione.

La procuratrice capo della Corte, Fatou Bensouda, ha legato la sospensione delle indagini a una mancanza di sostegno da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

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