Altri 3 tibetani sono morti di ferite da arma da fuoco dopo che, la scorsa settimana, le autorità cinesi hanno sparato contro una manifestazione di protesta a Shukpa in Sershul, nella provincia di Sichuan, causando decine di feriti. Alcuni tibetani feriti nella sparatoria sono stati portati subito in carcere senza ricevere ulteriori trattamenti e nessuno ha estratto loro i proiettili.

Lunedì scorso, i corpi dei tre, morti per mancanza di cure nel centro di detenzione di Loshu, nel Kardze, tutti membri della stessa famiglia, sono stati restituiti ai loro cari. Due manifestanti erano già morti nello stesso centro di detenzione il giorno precedente. Uno morto per gravi ferite non trattate e l’altro suicida per protesta contro le torture da parte delle autorità.

“Questa notizia allarmante indica che le autorità in questo campo agiscono con piena e pericolosa impunità” ha detto in una dichiarazione Matteo Mecacci, presidente della Campagna Internazionale per il Tibet. “E’ urgente – ha sottolineato Mecacci – che la comunità internazionale esprima la sua riprovazione di fronte a questi atti commessi dai funzionari di polizia o da forze paramilitari ed inviti i leader di Pechino a garantire che i feriti abbiano accesso a trattamenti medici fuori dalle prigioni”.

Khenpo Sonam Tenphel, Vice Presidente del Parlamento tibetano in esilio in India, ha esortato il governo cinese a rilasciare i tibetani innocenti, accettare un gruppo di inchiesta e dei media internazionali per entrare nell’area di Kardze far luce sull’accaduto.

I tibetani della prefettura di Kardze sono noti per il loro forte senso di identità tibetana e il loro nazionalismo, e finora il clima politico nella regione è stato opprimente” hanno detto gli attivisti per i diritti in un rapporto di alcuni giorni fa. L’anno scorso,nel mese di luglio, almeno otto tibetani sono rimasti feriti quando la polizia cinese ha sparato colpi di pistola e usato gas lacrimogeni per disperdere circa 1.000 monaci e monache che si erano riuniti in un centro di Kardze per celebrare il compleanno del leader spirituale del Tibet, il Dalai Lama.